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L’esercito dei prof precari: con gli ultimi inseriti nelle graduatorie d’Istituto sono 622mila

I docenti precari della scuola non si possono ridurre ai circa 155mila inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento: sono molti di più. Perchè fare supplenze, con più o meno continuità, ci sono anche coloro che sono ospitati nelle gradautori e d’Istituto: non certo nella prima fascia, che ospita gli stessi delle GaE, ma chi sta in seconda e terza sì. Va considerato a tutti gli effetti un precario. Almeno questo è il pensiero di Corrado Zunino, giornalista del quotidiano La Repubblica.

“Bene, il nuovo aggiornamento – oggi, giorno di chiusura delle iscrizioni – ci dirà che gli aspiranti maestri-professori italiani non ancora in cattedra sono 622 mila. Sì, 622 mila. Seicentoventiduemila sono più del numero dei quattordicenni che stanno provando l’esame di terza media, più degli abitanti di Genova, la sesta città d’Italia. Seicentoventiduemila sono più dell’un per cento della popolazione italiana. È un numero impressionante di persone – aggiunge Zunino – che chiede ospitalità alla scuola, o in alcuni casi ha chiesto alla scuola perdendo poi ogni speranza e mettendosi a cercare altro. E la possibilità di guadagnare uno stipendio certo e di mostrare a una classe di bambini o pre-adulti tutto quello che hanno imparato loro, gli aspiranti insegnanti, in trent’anni di scuole”.

Per arrivare arrivarena questo numero impressionante, il cronista ricorda che nella “seconda fascia di istituto (gli abilitati non inseriti nella graduatoria a esaurimento provinciale) agli inquilini del precedente triennio (9.502 aspiranti) si aggiungeranno ben 121 mila neoabilitati, portando la seconda fascia a quota 130.000. Questo dato si stabilizzerà nei prossimi giorni. Poi c’è la terza fascia di istituto (i non abilitati/laureati). Qui l’ultimo numero analizzabile è quello del triennio precedente: 337.458 in attesa. Aspettando le integrazioni, tutte le leve (alcune in avanti con gli anni) che chiedono l’arruolamento nella scuola sono superiori alla cifra di 620 mila. Ben sopra il mezzo milione citato più volte dal ministro in carica, Stefania Giannini.

Sono numeri che confermano, insomma, il mantenersi in vita “dell’attrazione ancora forte dell’insegnamento in Italia, per il secondo ciclo del Tirocinio formativo attivo (Tfa) ci sono 147 mila domande per 22mila posti: solo uno su sette ce la farà. E al termine del percorso abilitante, come ricorda il sindacato Anief, il sopravvissuto scoprirà che l’abilitazione non gli servirà per entrare nel doppio canale di reclutamento che permetterebbe di insegnare con continuità aspirando all’assunzione in ruolo”.

Questi prof in attesa di lavoare, conclude Zunino, “sono un partito, gli aspiranti insegnanti italiani, davvero grande. Tre volte tanto Scelta civica, per dire. Se votassero tutti dalla stessa parte, sposterebbero più del due per cento dei consensi. Colpisce che la politica non se ne sia ancora accorta”. Oppure se ne accorge, ma non è in grado di soddisfare le loro richieste di lavorare dietro la cattedra.

Alessandro Giuliani

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