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L’ex ministro Moratti inflessibile: a Milano addio alcol tra under 16

Dopo l’approvazione del decreto Maroni sulle prerogative sulla sicurezza e sul degrado, Milano è la prima città italiana a sanzionare l’assunzione di alcol fra i giovani. Artefice dell’iniziativa è il primo cittadino meneghino, l’ex ministro dell’Istruzione Letizia Moratti: è stato proprio il sindaco di Milano a voler avviare le procedure “per vietare la somministrazione, la detenzione, il consumo e la cessione anche a titolo gratuito, di bevande alcoliche di qualunque gradazione ai minori di 16 anni”. L’iniziativa, giunta al termine di una riunione con il vice sindaco e gli assessori coinvolti, è stato già inviato, per condivisione, al prefetto Gian Valerio Lombardi. La giunta comunale ha anche già stabilito la sanzione per gli under 16 che non rispetteranno il divieto anti-alcol: 500 euro.
Per i giovani abituati ad assumere alcol le prospettive sono davvero magre. I divieti comunali si estenderanno infatti anche alla vendita o somministrazione di bevande alcoliche, in zone accessibili ai minorenni, attraverso distributori automatici che non siano dotati di sistema di lettura automatica di documenti con i dati anagrafici dell`utilizzatore o, in alternativa, qualora non sia presente sul posto, in maniera continuativa, personale che possa effettuare controlli.
Per l’amministrazione del capoluogo lombardo si tratta di “un passo avanti soprattutto nella tutela della salute dei più giovani e aumentare la loro consapevolezza della pericolosità spesso sottovalutata dell`abuso di alcol”. Basterà l’iniziativa per stroncare un fenomeno in espansione che imperversa sempre più tra i nostri ragazzi: proprio nel Nord Italia il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono sino ad ubriacarsi (sei bicchieri a sera) ha meno di 18 anni. Non è detto quindi, alla luce di questa situazione, che il divieto comporti automaticamente una sensibile riduzione di assunzione di alcol tra i giovani. Le cattive abitudini tra i giovani e la mancanza di una cultura preventiva anti-alcol potrebbero aver creato un ostracismo alle regole. Più duro da estirpare di quanto si pensi. In tal caso, per avere buone probabilità di riuscita, l’adozione del divieto assoluto di bere alcol in tenera età andrebbe allora accompagnata da un’adeguata campagna di sensibilizzazione. Coinvolgendo prima di tutto i genitori. Ma anche la scuola.
Alessandro Giuliani

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