Avvieremo un percorso di conoscenza in tutte le scuole italiane di ciò che è avvenuto con le leggi razziali.
Ad annunciarlo è stata la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in occasione della sua visita svolta il 23 febbraio nella scuola ebraica di Roma.
La ministra, scrive l’Ansa, accolta dalla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e dai direttori delle scuole ebraiche, rabbino Benedetto Carucci e Milena Pavoncello, ha visitato alcune classi dell’istituto che tra elementari, medie e liceo ospita circa 900 studenti (in una sede distaccata frequentano l’asilo un centinaio di bimbi).
“Mi sono seduta tra i banchi di una quinta elementare e ho assistito a parte di una lezione. Era sui 10 comandamenti e da laica ho ritrovato in quella lezione lo straordinario impegno sancito con l’articolo 3 della nostra Costituzione e cioè il contrasto a ogni discriminazione” ha raccontato prendendo la parola, nel cortile della scuola, dopo l’esibizione canora di due gruppi di studenti (un coro delle classi quinte Elementari e un altro di studenti delle Medie) che hanno intonato in ebraico canzoni sui temi della solidarietà e dell’educazione.
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“Queste scuole, fulcro della vita della nostra comunità, devono sopravvivere e trovare, attraverso l’impegno concreto del Governo, motivo per andare avanti” ha osservato Ruth Dureghello.
E la ministra le ha assicurato che “c’è l’impegno di tutti a far sì che la scuola ebraica sia sostenuta” perché “è una straordinaria ricchezza”.
“Senza di voi saremmo tutti più poveri” ha detto dopo aver ricevuto in dono dai bimbi della primaria un album, da loro illustrato, sulle principali ricorrenze ebraiche.
“In questa scuola si pratica il nuovo dizionario della Crusca perché c’è scritto ‘alla ministra'” si è rallegrata, sfogliandolo, Valeria Fedeli che alla declinazione al femminile della sua carica – e in generale – tiene molto.
L’inno di Mameli cantato da tutti ha chiuso la visita istituzionale restituendo cortile e aule ai consueti ritmi quotidiani.
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