Inasprimento delle norme anti fumo nelle scuole. É quanto previsto da un nuovo comma della legge anti-fumo del 2003, contenuta nel disegno di legge presentato ieri al Consiglio dei ministri. I comportamenti riguardo il problema del fumo negli spazi aperti delle scuole sono stati scritti, fino ad oggi, nei regolamenti autonomi ed interni delle singole istituzioni scolastiche. Per la verità sulla questione del fumo all’esterno della scuola, c’è stata, da parte di moltissime scuole, una totale tolleranza verso i fumatori, professori o studenti che fossero.. Soltanto pochissime scuole fanno rispettare il divieto di fumare la sigaretta davanti al portone di scuola, negli spazi adibiti a parcheggio o nel cortile. Con questo comma anti fumo, approvato ieri in sede del Consiglio dei Ministri, sarà più difficile vedere il prof che, prima del suono della campanella, fa l’ultima tirata e spegne la sigaretta ,affrettandosi a fare le sue 4 ore di lezione. Non si vedranno più scene di docenti stressati che durante l’ora a disposizione o l’ora buca, fumano, anche se fuori fa freddo e piove, qualche sigaretta. Adesso la legge lo impedirà con la stessa forma con cui la legge dell’11 novembre del 1975 lo aveva vietato nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado. Cosa si rischia a violare la legge che oggi verrà proposta al Consiglio dei Ministri? Violare il divieto negli istituti scolastici si tradurrà in un’ammenda pecuniaria che varia da 100 a 6000 euro. La norma fa sapere il presidente del Consiglio, Enrico Letta, non vuole essere repressiva, ma educativa. Il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento sulla salute che inasprisce il divieto di fumo, dichiara il nostro primo ministro, “che noi riteniamo essere necessario in particolare nelle pertinenze degli edifici scolastici, dove il divieto viene costantemente aggirato”. Con questo provvedimento, ha spiegato il presidente del Consiglio, “riteniamo di dare un segnale molto forte”. Per il ministro della salute, Lorenzin, se i maestri delle elementari e i professori del liceo sono di esempio per i loro alunni e quindi non si mostrano a fumare nei cortili delle scuole, passa il messaggio educativo di sani e civili comportamenti. L’educazione dei buoni comportamenti degli adulti a scuola funziona, e si riduce certamente probabilità che i ragazzi sviluppino la dipendenza da tabacco. Questa norma restrittiva contro i fumatori, non mancherà di sollevare polemiche e preoccupazioni. Conoscendo le scuole italiane e il vizio diffuso, da nord a sud, dei docenti che cercano e trovano ogni spazio aperto e ogni istante temporale di pausa per fumarsi con trepidazione la sigarettina, sarà veramente difficile fare rispettare questa norma, ma come dicono i saggi latini: “dura lex, sed lex”.
Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare L’inasprimento delle norme anti fumo è un fattore educativo