I presidi, valutati dal corrente anno scolastico, sono seduti al tavolo verde senza prestare la necessaria attenzione alle regole del gioco.
“Gli obiettivi di miglioramento della scuola individuati attraverso il Rapporto di Auto Valutazione .. è il punto di partenza per la valutazione dei Dirigenti scolastici”.
L’Autovalutazione delle istituzioni scolastiche è oggetto del DPR 28/3/13 n.80: “analisi e verifica del proprio servizio sulla base .. delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’Invalsi ..”.
La realtà dice: gli alunni sono addestrati alle prove Invalsi.
Il nesso obiettivi educativi – test è trascurato.
Una scuola correttamente governata progetta i percorsi d’apprendimento in funzione dei risultati attesi. Le regole si definiscono ipotizzando il percorso che congiunge il “cosa” al “come”.
La direttiva ministeriale richiama il DLgs 165/2001: “Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione .. nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici”, norma che prescrive sia l’adozione di un’ottica sistemica, sia la stesura di ordini del giorno che impegnino i diversi livelli decisionali all’osservanza delle proprie responsabilità.
La realtà dice: i Piani Triennali dell’Offerta Formativa pongono l’insegnamento delle singole discipline a fondamento dell’attività scolastica; non sono formulate strategie per unificare gli insegnamenti, carta vincente per approssimare la finalità del sistema.
Gli Ordini Del Giorno stilati dai dirigenti non vincolano gli organismi collegiali alla loro ragion d’essere.