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L’Indire e l’Invalsi rischiano la chiusura?

La loro politica – nel senso proprio della parola in quanto da quella propriamente detta diretta emanazione – si è prestata a più di un attacco, tante volte preconcetto e ne ha persino compromesso l’efficienza e la funzionalità.
Non sappiamo fino a quale punto è vero, certo è che corre voce di un articolato che il Ministro Giuseppe Fioroni, nel quadro dei provvedimenti di razionalizzazione della spesa pubblica, potrebbe introdurre nella finanziaria.
L’articolato prevederebbe, da quanto è dato di sapere, l’eliminazione dei Consigli di Amministrazione degli Irre, dell’Indire e dell’Invalsi. Resterebbero, tuttavia, le strutture operative, ma senza una propria sede.
Gli Irre (Istituti regionali di ricerca educativa) dovrebbero trovare collocazione nelle sedi degli Uffici Scolastici Regionali. L’Indire (Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa) e l’Invalsi (Istituto nazionale di valutazione del sistema d’istruzione) presso il Ministero della P.I. Sarebbe questo il primo risparmio.
L’Indire che al momento svolge attività di aggiornamento e di formazione dovrebbe essere trasformato in agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica. Analoga trasformazione dovrebbe subire l’Invalsi.
Perché questo avvenga è fin troppo ovvio: risparmiare sulle spese dei fitti dei vari locali che a vario titolo gravano abbastanza esosamente sul bilancio della P.I. bilancio che come è ovvio il Ministro Fioroni in più di un’occasione ha dimostrato di voler sanare.
È bene ricordare che il responsabile di Viale Trastevere ha già posto il problema del personale della scuola, docente e non docente, che pur essendo retribuito dall’amministrazione scolastica è comandato in altre amministrazioni e in altri enti gravando pesantemente sul bilancio dell’istruzione.
Tra le ventimila unità, inventariate provvisoriamente dagli uffici alle dirette dipendenze del ministro Fioroni, sono incluse le centinaia di unità di personale che al momento operano negli Irre, nell’Indire e nell’Invalsi e che gravano sul bilancio dell’Istruzione.
Non v’è chi non veda come, in linea di principio, sia condivisibile l’impegno del Ministro Fioroni a recuperare alla scuola tutto il personale scolastico a patto che certe operazioni non vengano condotte solo nel nome del risparmio della spesa pubblica, ma siano pure rivolte a far funzionare in maniera più efficiente ed efficace gli organismi della scuola che pure hanno svolto e svolgono un ruolo per la crescita e lo sviluppo del sistema dell’istruzione.
È facile oggi cancellare questi organismi con un colpo di spugna. Se, invece, come viene suggerito da più parti, si valutasse il lavoro fin qui svolto e i risultati conseguiti positivamente e si rendessero più funzionali gli Irre, l’Indire e l’Invalsi?
A guadagnarne non sarebbe la scuola e l’offerta formativa che essa deve assicurare con strutture funzionali ed efficaci?
Giuseppe Guzzo

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