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L’informatica al servizio dell’ecologia. Presentato il laboratorio didattico-naturalistico di Monte Altesina

Il progetto, nato dalla sinergia fra Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali – Ufficio di Enna, Dipartimento di Botanica dell’Università degli Studi di Catania e Società Consortile GAL Rocca di Cerere, prevede, per la prima volta in una riserva naturalistica, l’uso di strumenti informatici per il riconoscimento delle piante presenti nella Riserva nonché dei percorsi guidati interattivi attraverso l’uso  di palmari che, in corrispondenza di particolari tag RFid (targhette Radio Frequency IDentification), dislocati lungo i sentieri della riserva, forniscono utili informazioni audio-video sui numerosi punti di interesse.

 
Sarà possibile, quindi, far conoscere le peculiarità della Riserva e la sua biodiversità anche ai sordomuti.
Il software è stato realizzato dalla ditta InQuadro Srl – Insirio Innovazioni del Gruppo Insirio – che opera sulle nuove tecnologie ICT. Per l’occasione è stato presentato il volume che illustra la riserva sotto tutti questi aspetti.
La creazione di un laboratorio didattico–naturalistico ha il significato di far conoscere ed apprezzare a un vasto pubblico le realtà presenti nella riserva: archeologiche, geologiche, botaniche, zoologiche. Per l’aspetto geologico dell’area, ritenuto di eccezionale interesse scientifico, la Rno Monte Altesina rientra nel Rocca di Cerere-Geoparks sotto gli auspici dell’European Geoparks Network (EGN) e dell’Unesco.
La guida interattiva è stata pensata come supporto innovativo alle attività didattiche-naturalistiche che quotidianamente vengono svolte dalle guide della riserva per i turisti e le scolaresche. Grazie all’uso dei nuovi strumenti interattivi disponibili anche su palmari e telefonini ai visitatori è ora data l’opportunità – muovendosi autonomamente – di identificare tutte le piante presenti all’interno della Riserva.
L’illustrazione del metodo applicativo si è svolta alla presenza di Salvatore Giglione, dirigente generale del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali della R.S., che ha palesato la sua  piena soddisfazione per l’iniziativa, ricordando che il Dipartimento Reg.le Az. Foreste Demaniali della R.S. gestisce ben 32 riserve e che il sistema deve estendersi alle altre riserve. Nunzio Caruso, dirigente prov.le Uff. di Enna – Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali della R.S., nel suo discorso introduttivo, ha ragionato sull’esigenza di far fruire il patrimonio naturalistico ai diversamente abili, individuando in particolare i sordomuti, di cui i rappresentanti, presenti all’incontro, hanno siglato un accordo di intenti con questo ufficio provinciale. Ha voluto sottolineare come è nato il progetto, frutto di sinergie con altri enti, con un lavoro continuo che dura da circa tre anni; queste iniziative si concretizzano grazie alla grande professionalità, passione ed impegno di tutti coloro che hanno partecipato al progetto, sono iniziative che arricchiscono il territorio e incidono profondamente sul processo di promozione e valorizzazione dello stesso, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del territorio ennese.
E’ un’iniziativa che non può essere improvvisata, dimostrando una seria programmazione e pianificazione delle risorse economiche comunitarie.
Il progetto che è ancora in itinere, prevede la realizzazione di un’aula multimediale, che costituisce vero laboratorio didattico per le scolaresche e per gli amanti dei percorsi naturalistici. All’interno dell’aula si può visitare la Riserva e decidere se viverla dal vero.
L’uso del palmare consente, oltre ad apprendere i contenuti e i percorsi della riserva, la possibilità anche ai non addetti di riconoscere e catalogare le singole piante.”
Pietro Pavone, direttore del Dipartimento di Botanica dell’Università degli Studi di Catania ha poi interpretato la modalità d’uso del sistema, proponendo a seguire un excursus botanico della riserva, facendo sapere che oltre ai boschi di leccio si rinvengono anche estese aree di bosco misto di leccio e roverella, quest’ultima rappresentata da Quercus virgiliana. Le 790 specie botaniche presenti nella riserva sono identificabili attraverso facili chiavi interattive presenti nei palmari ma anche e nel sistema ideato per il loro riconoscimento. Il prof. Pavone ha poi amplificato il significato della cultura naturalistica da trasporre alle generazioni future, concludendo con la frase “se conosci, ami”.
La presentazione nei dettagli tecnici è stata poi argomentata da Sergio Tomasello, informatico di InQuadro.
Il presidente della Provincia Regionale di Enna Giuseppe Monaco ha evidenziato che Enna vuole proporsi come l’altro modo di fare turismo e partecipa col ruolo di coordinatore all’iniziativa.
Redazione

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