In attesa del parere della commissione Affari costituzionali, l’on. Paola Frassinetti (Pdl) spiega: “L’obiettivo è far imparare le parole e il senso dell’Inno, che ha numerosi riferimenti storici. Siamo vicini al via libera”. Sul testo c’é la convergenza di tutti i gruppi (tranne del partito di Bossi cha ha detto: “Spero che non lo cantino i miei figli”) anche perchè è la sintesi di due proposte, una del Pd e un’altra del Pdl; in esso è previsto che dal 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’ora di Cittadinanza e Costituzione, si insegni l’Inno di Mameli. Non è prevista nessuna nuova festività e nessun nuovo onere: “si tratta solo di un modo per fare sì che venga spiegato il senso di questi importanti simboli ai più giovani”. La rivalutazione di “Fratelli d’Italia” ha avuto tra i primi convinti sostenitori Carlo Azeglio Ciampi, mentre in tante scuole, soprattutto quelle a indirizzo musicale, il testo composto da Goffredo Mameli nel 1847 viene cantato a ogni cerimonia ufficiale. Dal prossimo anno scolastico dunque, con un’intesa bipartisan, l’inno d’Italia recupera importanza benchè per anni sia stato bollato come una “brutta marcetta poco solenne”.
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