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L’integrazione dei bambini rumeni a Cosenza comincia su un autobus scoperto

Gli adulti si debbono impegnare per garantire ai figli degli immigrati che arrivano nel nostro Paese il diritto di conoscere il nuovo ambiente di vita nel quale si ritrovano a vivere; i figli, soprattutto se in età scolare, hanno il dovere di studiare. Solo dal felice intreccio dei diritti con i doveri escono esaltati i processi dell’inserimento sociale e dell’integrazione scolastica.

E’ successo a Cosenza, dove, per iniziativa della civica amministrazione, una sessantina tra bambini e ragazzi rumeni, provenienti dalla Romania al seguito dei loro genitori, sono saliti a bordo di un autobus, che li ha portati in giro per la città per scoprire, conoscere e nel contempo amare e rispettare i nuovi luoghi di accoglienza. Ad accompagnare i minori (il più piccolo di 6 anni, il più grande di 17) per la visita alla Cosenza vecchia, tra i beni architettonici, monumentali e paesaggistici, l’assessore comunale alla Solidarietà, Alessandra De Rosa che, nel commentare il successo dell’iniziativa, ha detto: “I bambini erano entusiasti e i loro occhi curiosi hanno catturato molto di più di quanto ci saremmo aspettati”. Ed ha aggiunto: “Abbiamo voluto presentare la città, per fa capire loro che a Cosenza possono sentirsi come se fossero a casa. Ma come tutti i bambini cosentini, anche loro adesso devono andare a scuola”. Come dire: i bambini immigrati hanno tanti, tantissimi diritti, ma anche molti doveri. Primo fra tutti quello di studiare. 
Adesso ciò che hanno visto nel corso del giro turistico per la città, si spera che lo approfondiranno presto sui banchi di scuola.
Luigi Mariano Guzzo

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