“Mitigare il rischio di estinzione derivante dall’intelligenza artificiale dovrebbe essere una priorità globale insieme ad altri rischi su scala sociale come le pandemie e la guerra nucleare”: così in una lettera pubblicata dal Center for AI Safety (Cais) oltre 350 esperti, professori e alti esponenti del settore tecnologico.
I quali lanciano l’allarme sull’intelligenza artificiale, avvertendo del “rischio estinzione” per l’umanità che il suo utilizzo comporta ed esortando nello stesso tempo i politici a equiparare la minaccia a quelle di pandemie e guerra nucleare.
Tra i firmatari, Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, che ha creato ChatGPT, insieme a Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, considerati i ‘padrini’ dell’IA e ancora l’ad di DeepMind, Demis Hassabis, Max Tegmark del MIT, il co-fondatore di Skype Jaan Tallinn e il musicista Grimes.
I firmatari pongono la loro attenzione sui rischi posti da “menti digitali sempre più potenti che nessuno, nemmeno i loro creatori, può comprendere, prevedere o controllare in modo affidabile”.
Tuttavia, si legge su Agi, secondo il sito specializzato, puntare il dito sui pericoli futuri distoglie l’attenzione dalle storture presenti, tra i quali “l’uso gratuito da parte degli strumenti di dati protetti da copyright per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale senza autorizzazione o consenso (o pagamento); la raccolta sistematica di dati personali online in violazione della privacy delle persone; la mancanza di trasparenza da parte dei giganti dell’IA sui dati utilizzati per addestrare questi strumenti”.
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