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L’invalsi ad una nuova svolta

Diverse, sembrano essere le finalità degli interventi che il Governo vuole operare sugli enti della scuola, rispetto a quelle relative all’Indire e agli Irre regionali.
Per quanto attiene all’Invalsi, infatti, la Legge Finanziaria fa riferimento alla necessità del potenziamento dell’attività scientifica che l’istituto è chiamato a svolgere anche attraverso una maggiore autonomia amministrativa. Nel caso dell’Indire e degli Irre regionali le modifiche apportate dalla Legge Finanziaria mirano alla ristrutturazione dei loro compiti e funzioni.
In particolare, per raggiungere le finalità, la Legge Finanziaria prevede l’abolizione del Comitato Direttivo che verrebbe sostituito da un Comitato di Indirizzo con quanto verrebbe innovato. Il Comitato di Indirizzo, infatti, – contrariamente al Consiglio Direttivo che era composto da sei membri nominati dal Ministro – nel rispetto delle norme a tutela delle pari opportunità, è composto da otto membri, quattro provenienti dal mondo della scuola scelti dal Ministro tra esperti dei settori di competenza dell’istituto sulla base, però, delle indicazioni fornite da un’apposita commissione  chiamata ad esaminare i curricola.
Il Presidente del Comitato di Indirizzo, viene nominato dal Ministro come nel Comitato Direttivo, ma è scelto da una terna di nominativi proposti allo stesso Ministro dal Comitato di Indirizzo.
Molto più specifici e pertinenti i nuovi compiti dell’Invalsi, ristrutturato così come indicato dalla Legge Finanziaria, in ordine ai dirigenti scolastici attraverso la formulazione al Ministro di proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, la definizione delle procedure da seguire per la valutazione degli stessi dirigenti scolastici, per le proposte della formazione dei componenti del team di valutazione e sul monitoraggio dello sviluppo e degli esiti del sistema di valutazione.
È un’altra rivoluzione, come si può vedere, questa che sta subendo l’Invalsi, in cui era sfociato, come si ricorderà, il Cede, che tra gli anni Sessanta e Settanta, sotto la guida di Giovanni Gozzer, aveva svolto un’intensa attività di formazione e di aggiornamento del personale della scuola anche attraverso la conduzione di progetti a livello internazionale anche con il collaborazione con l’Ocse.
Trasformatosi, poi, sotto la direzione di Aldo Visalberghi, negli  Ottanta e Novanta, il Cede  era divenuto centro di ricerca per sfociare, poi, nell’Invalsi, impegnato sotto la presidenza di Benedetto Vertecchi a polarizzarsi su indagini docimologiche del Ministero e di altri organismi internazionali.
L’ultima riforma della sua struttura, che oggi viene modificata, è avvenuta nel 2004, con il D. Lgl. 289 del 19.11.2004.
L’augurio, al momento, è che dietro alla recente ristrutturazione dei suoi organismi, ci sia effettivamente la volontà politica di farne un organismo funzionale alle operazioni connesse alla valutazione del sistema di istruzione.
La qualità dell’istruzione, come hanno dimostrato in questi ultimi anni gli studi e le ricerche internazionali, è la risposta che la società odierna aspetta dalla scuola di massa.
Giuseppe Guzzo

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