L’Invalsi e il termometro: i fratelli Ichino come le gemelle Kessler

Gli Ichino sono due fratelli: Pietro e Andrea. Entrambi sono schierati decisamente pro-Invalsi, ne sostengono i test a crocette o quiz, paragonano a occhi chiusi le prove Invalsi al termometro,  argomentano di conseguenza giungendo alle conclusioni volute ma fatalmente sbagliate perché gli Invasi NON sono affatto un termometro o ad esso paragonabili. Il paragone è fallace e contestato con solidi argomenti ormai da anni, ma inutilmente per chi si è affezionato al proprio errore.

È accaduto ancora tre giorni fa, l’8 luglio, Pietro Ichino sul suo sito ha sentenziato: “Come un malato che, avendo appreso dal termometro di avere la febbre, se la prenda contro il termometro, decidendo di non usarlo più”. Reginaldo Palermo. su Tecnica della Scuola, ha riportato la notizia prevedendo polemiche: “Se il senatore Ichino intendeva animare il dibattito dovrà solo aspettare qualche ora, perchè la sua uscita funzionerà esattamente come un secchio di benzina gettato in mezzo al fuoco”.

Eccoci allora a richiamare e riproporre la falsità del paragone Invalsi-termometro sul quale si reggono (?) le conclusioni degli Ichino, Pietro e Andrea.

Su questo paragone i due fratelli Ichino sembrano essere un po’ come le gemelle Kessler, Alice e Ellen, che in sincronia canticchiavano e sgambettavano anni fa.

Con gli Ichino, la contestazione del paragone Invalsi-termometro risale almeno al 2011, ben sei anni fa. Di seguito sono riportati alcuni link di riferimento per chi vuole verificare, approfondire, anche contestare, altri link son facilmente rintracciabili cercando con Google “Ichinio Invalsi Termometro”.

La paternità del paragone appare essere di Andrea, ma Pietro ha regolarmente ospitato gli scritti del fratello nel suo sito, oppure Andrea era abilitato ad accedervi e postare, insomma condivisione sicura e sincronia.

Ultime osservazioni: 1) ormai da anni le conclusioni Invalsi sono che le regioni del sud risultano regolarmente mal messe, svantaggiate rispetto a quelle del nord, ma il termometro presunto nulla dice sulla accettabilità (o sufficienza) sia dei risultati scarsi del sud, che su quelli migliori del nord; 2) Miur si limita alla contemplazione e all’ammonimento implicito, in quanto non risulta nessuna conseguente iniziativa, azione o attività concreta a favore delle regioni svantaggiate; 3) Miur si vuole/volesse migliorare le situazioni critiche non bastano/basterebbero i dati sulla dispersione scolastica?

P.S. Altro paragone fallace, erroneo e strumentale è quello fra Invalsi e fotografia; la ministra Fedeli sembra averlo recepito e accettato: in mancanza di meglio, tutto fa brodo e clamore mediatico !

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