Dopo le improvvise dimissioni del presidente dell’Invalsi dottor Paolo Sestito, si sollevano ombre, dubbi e sospetti sulla revisione dello statuto dell’Ente, con sede nella bella villa Falconieri, preposto a gestire il Sistema Nazionale di Valutazione della scuola italiana. Ed è proprio sulle ultime decisioni del presidente dimissionario che la Flc-Cgil ha preso una posizione durissima: “In queste ultime settimane, sempre in modo autoritario, il presidente uscente ha avviato il processo di revisione dello statuto in senso verticistico, che riduce gli spazi di partecipazione, introduce una inutile direttore scientifico per un ente di queste dimensioni, depotenzia il ruolo del direttore generale e del consiglio scientifico e tenta di inscrivere fra i suoi compiti quello della valutazione dei lavoratori della scuola, cosa che com’è ovvio è di pertinenza contrattuale e non dello statuto Invalsi”.
La Flc-Cgil ritiene anzi che la revisione dello Statuto che sta per essere attuata non possa essere affidata ad un presidente dimissionario; il compito andrebbe invece lasciato al nuovo presidente che il Ministro Carrozza individuerà.
Siamo comunque alle solite, ogni volta che c’è qualcuno che lascia la poltrona, finita la sua carica di responsabilità, tenta di uscire di scena prendendo dei provvedimenti da lasciare in eredità ai nuovi arrivati. In modo tale che chi avrà l’incarico, potrà avere l’alibi di avere ricevuto tale provvedimento suo malgrado.
Sestito o non Sestito, il modello verticistico ed autoritario, che si vuole dare all’Invalsi è una promessa che l’Italia ha fatto all’Europa e che non potrà essere revocata. La nostra scuola è destinata ad essere valutata sotto una lente d’ingrandimento macroscopica, capace di mettere a nudo tutti i punti di criticità del nostro sistema scolastico e dei suoi insegnanti. La revisione dello statuto sembra la prova provata del tentativo di forzare la mano verso un sistema di valutazione del personale scolastico funzionale alla creazione di nuovi profili giuridici ed economici per il futuro contratto della scuola.
In buona sostanza prima si crea il sistema di valutazione e quindi da questo i profili giuridici e poi su queste basi si sottoscriverà il contratto. Domanda legittima e spontanea: “Ma non dovrebbe accadere esattamente il contrario?”.
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