L’Istat fotografa la scuola italiana, più ombre che luci

Se si guarda all’Italia di 30 anni fa il giudizio non può che essere positivo: il tasso di scolarità è aumentato di 41 punti percentuali, mentre il numero dei giovani che conseguono un titolo di studio secondario di secondo grado è salito dal 38 al 74 per cento. Se invece ci si confrontano con l’attuale contesto europeo, i risultati raggiunti dal nostro sistema istruzione assumono una veste molto meno esaltante: la quota di ‘early school leavers’ (i giovani di 18-24 anni che hanno abbandonato gli studi senza aver conseguito un diploma di scuola superiore) è infatti pari al 19,2%, oltre quattro punti percentuali in più della media Ue e nove punti al di sopra del valore fissato dalla strategia di Lisbona.
Ne consegue che il rapporto annuale presentato dall’Istat il 26 maggio a Roma non può condurre verso giudizi univoci. Un altro esempio? Eccolo: nell’anno scolastico 2008/2009 sono stati registrati circa 93 iscritti alla scuola secondaria di secondo grado ogni 100 giovani in età tra i 14 e i 18 anni. Non solo. Rispetto ad alcuni decenni prima, a partecipazione femminile è raddoppiata e le scelte formative degli studenti sono cambiate, orientandosi in misura maggiore verso scuole di formazione ‘general’, con programmi atti a consentire la prosecuzione degli studi all’università, rispetto a quelle ‘vocational’, indirizzate a fornire una preparazione finalizzata all’immediato inserimento nel mercato del lavoro.
Poi però l’Istat ci fa anche sapere che il 7,7% degli iscritti a scuole superiori ha ripetuto l’anno di corso, e il dato sale al 10,3% se si considerano gli iscritti al primo anno. Le percentuali di ripetenti sono più elevate per le scuole a indirizzo tecnico e professionale. Inoltre, il 12,2% del totale degli iscritti al primo anno abbandona il percorso d’istruzione non iscrivendosi all’anno successivo e un ulteriore 3,4% lascia gli studi alla fine del secondo anno, con una situazione particolarmente critica per il Mezzogiorno, con abbandoni al primo e al secondo anno pari rispettivamente al 14,1% e al 3,8%.
E anche se si guarda ai 15-64enni le cose non vanno molto meglio. Il 36,6% ha solamente la licenza elementare o, addirittura, nessun titolo di studio. Il 36,6% ha la licenza media, circa il 40% ha il diploma e appena il 12,8% ha la laurea. La tendenza, anche questo è vero, è verso il miglioramento. Ma la velocità di questo cambiare rimane bassa: senza contare che progresso della quota di diplomati (+2,1%rispetto al 2004) e dei laureati (+2,8), da ascrivere principalmente alla componente femminile (+3,7%).
Merito delle nuove generazioni? Sicuramente, ma anche in questo caso occorre fare molta attenzione. L’Istat ci dice anche che più di un ragazzo su dieci (il 13,2%) tra i 15 e i 29 anni (oltre 1,2 milioni) nel 2009 non ha letto un libro o non ha mai utilizzato il personal computer. Secondo i ricercatori, la propensione alla lettura sarebbe ancora fortemente condizionata dalle caratteristiche della famiglia di origine. Le quote dei lettori superano sempre il 72% se in casa vi sono più di 200 libri, se almeno uno dei genitori è laureato, se entrambi i genitori leggono. E anche l’alfabetizzazione informatica avviene prevalentemente in ambito familiare o nel mondo dei pari. L’utilizzo del pc a scuola, infatti, coinvolge solo quattro bambini su 10 e ragazzi di 6-17 anni: una realtà che impedisce , di fatto, di garantire l’accesso alle nuove tecnologie ai ragazzi delle classi sociali meno fortunate.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

I tagli nella Manovra mettono in crisi il diritto all’Istruzione, per il Pd alla scuola andava dato molto di più

È durissimo il giudizio del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla legge di bilancio approvata…

24/12/2024

Mense scolastiche, boom di richieste di menu vegetariani o vegani Milano. Selvaggia Lucarelli: “Le belle notizie”

Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…

23/12/2024

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galileo fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024