Bruxelles non è chiamata soltanto a stanziare più fondi, ma dovrebbe fornire maggiore assistenza tecnica e scambi di esperienze alle nascenti democrazie.
Tra il dicembre del 2011 e lo scorso agosto il Ces ha raccolto sul portale ‘Springeneration’ migliaia di idee e commenti su come rafforzare le relazioni tra le due sponde del Mediterraneo. Si tratta di idee e proposte arrivate principalmente da giovani dei Paesi dell’Africa settentrionale.
Il tema che si è rivelato stare più a cuore è quello legato all’educazione delle nuove generazioni. Oltre a chiedere più aiuti finanziari da parte dell’Ue, i giovani della regione sperano che Bruxelles faciliti la mobilità degli studenti attraverso la semplificazione delle procedure per ottenere il visto. Le istituzioni comunitarie sono anche invitate a fornire maggiore assistenza tecnica, in particolare per quanto riguarda i sistemi d’incentivazione degli studenti basati sul merito e il processo di decentralizzazione delle università.
Dall’Unione europea l’Egitto non si aspetta lo stanziamento di aiuti finanziari dopo la primavera araba, ma chiede soprattutto una maggiore assistenza tecnica e scambi di esperienze nel settore dell’istruzione e dell’educazione.
E’ il messaggio lanciato da Aida Yehia, docente in scienze politiche alla British University in Egitto, in occasione dell’evento di Bruxelles.
”Un più alto livello educativo sta alla base dei cambiamenti nel nostro Paese”, ha spiegato la Yehia in un’intervista. ”Dopo la primavera araba c’è molto più spazio per rafforzare la partnership nel settore dell’istruzione tra l’Ue e l’Egitto”.
Certo la docente si rende conto che l’Europa ”sta attraversando una fortissima crisi economia”. Proprio per questo motivo, l’assistenza dell’Ue non dovrebbe concentrarsi solo sullo stanziamento di fondi. ”La cooperazione dovrebbe basarsi sull’assistenza tecnica per migliorare la qualità dell’offerta educativa in Egitto”.
Una strada da percorrere è l’aumento dell’offerta di scambi giovanili tra le due sponde del Mediterraneo, che per il momento coinvolge soltanto alcune zone dell’Egitto. E poi la docente egiziana ha concluso ”Bisogna incoraggiare sempre più studenti a intraprendere programmi di formazione elaborati in collaborazione con l’Unione europea”.
L’egiziana Yehia era a Bruxelles per partecipare alla presentazione di uno studio del Ces su come migliorare le relazioni tra l’Ue e la regione mediterranea. Il rapporto, frutto di un sondaggio cui hanno partecipato più di 70mila persone, sottolinea che il tema sta più a cuore ai cittadini dei paesi dell’Africa settentrionale è quello legato all’educazione delle nuove generazioni.
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