I leader dei governi e quelli delle organizzazioni internazionali riuniti hanno sollecitato un intervento immediato per sanare il problema. Oltre la metà dei 57 milioni di bambini in età scolare privi di accesso all’istruzione vivono in paesi dove ci sono in corso guerra e distruzione. I conflitti, gli scontri e gli sfollamenti in paesi come Siria, Repubblica Centroafricana, Mali e Repubblica Democratica del Congo, hanno contribuito notevolmente ad aggravare il fenomeno. Attualmente, sono circa un milione i piccoli siriani rifugiati. “L’istruzione non può aspettare che finiscano le guerre o che si risolvano i disastri nè che ci siano fondi disponibili”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), che ha sollecitato tutti ad un intervento immediato per aiutare i minori che non hanno opportunità di essere istruiti. Una educazione di qualità richiede investimenti e pianificazione che diano ai piccoli che vivono nelle parti più difficili del mondo una ssperanza e una opportunità per futuro migliore
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