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L’Italia celebra il 750° della nascita di Dante Alighieri

L’Italia celebra Dante Alighieri, di cui quest’anno ricorre il 750° anniversario della nascita (1265-1321), con 187 manifestazioni diffuse su tutto il territorio.

Un impegno corale, realizzato dal comitato costituito dal Mibact e composto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal ministero dell’Istruzione, dai Comuni di Firenze, Ravenna e Verona, dal Centro Pio Rajna, dall’Accademia della Crusca, dalla Società Dantesca Italiana e dalla Società Dante Alighieri, che prenderà il via il prossimo 4 maggio al Senato.

Alle 11 è in programma, infatti, l’avvio delle celebrazioni con una grande manifestazione voluta dal Presidente del Senato, in diretta televisiva su Rai1, alla presenza delle più alte cariche dello Stato tra cui il Presidente della Repubblica e il Presidente della Senato. Sono previsti poi gli interventi del cardinale Ravasi e del ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. La giornata inaugurale sarà inoltre impreziosita da un omaggio musicale del premio Oscar Nicola Piovani e Rosa Feola e da una lectura Dantis di Roberto Benigni.

Firenze, Ravenna, Verona e Roma, dunque, saranno le città che ospiteranno manifestazioni, forum internazionali, convegni, mostre. Appuntamenti cui parteciperanno anche esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura: a Firenze avranno luogo letture dantesche interpretate tra gli altri da Michele Placido e Roberto Herlitzka mentre il Comune finanzierà una nuova produzione della Compagnia Teatrale Virgilio Sieni intitolata ‘Ballo 1265’.

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A Ravenna, invece, verrà messa in scena la prima rappresentazione assoluta dell’opera cantata per voce recitante, soprano e piccola orchestra di Nicola Piovani ‘Dante nostro contemporaneo. La Vita Nuova’, che si terrà il 6 giugno. A Verona ci sarà, poi, un convegno dedicato al rapporto tra Dante e la città.

A Roma, curato dal Centro Pio Rajna, verrà organizzato il forum internazionale ‘Celebrazioni dantesche per i 750 anni dalla nascita di Dante’. Eventi che intendono proiettarsi anche nel futuro: alle iniziative già in calendario se ne aggiungeranno molte altre nei prossimi anni per culminare nel 2021, in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri.

“L’idea – ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso della presentazione delle iniziative dantesche, oggi al Mibact- è stata quella di organizzare qualcosa di coinvolgente che affianchi al livello e alla qualità dello studio e dell’attività scientifica anche il più possibile forme di coinvolgimento. Come hanno dimostrato le recenti letture di Roberto Benigni -ha aggiunto Franceschini- c’è un modo di fare cultura che avvicina persone che, con i canali tradizionali, non sarebbero mai arrivate alla lettura della Divina commedia”.

“E’ importante, in questo senso -ha proseguito Franceschini- che ci sia stato anche il coinvolgimento della Rai, così come è importante che la nostra rete degli Istituti di cultura organizzerà 173 eventi nel mondo. Non c’è bisogno di sottolineare come Dante sia la carta d’identità, la bandiera, del nostro Paese nel mondo. Illavoro – ha poi assicurato Franceschini – continuerà fino a culminare nel 2021 quando si celebreranno i 700 anni dalla morte di Dante”.

Il logo ufficiale dell’anniversario è stato realizzato da Kristian Prifti, studente della classe 3a/I, indirizzo grafica e comunicazione, dell’Istituto Tecnico Statale Francesco Viganò di Merate in provincia di Lecco ed è stato scelto tramite un concorso del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca al quale hanno partecipato 90 scuole. “Ho creato il logo – ha spiegato il giovane di 19 anni – pensando a una figura che richiamasse la Divina Commedia: i triangoli rappresentano le tre cantiche, ‘Inferno’, ‘Purgatorio’ e ‘Paradiso’, e inoltre fanno pensare a una pietra preziosa, come Dante lo è per la lingua italiana. I colori invece richiamano la bandiera italiana. Nello slogan ‘Lo viso mostra lo color del cuore’ abbiamo inserito ‘cuore’ al posto di ‘core’ perché, come Dante è passato dal latino alla lingua volgare, noi siamo passati dal volgare di Dante al volgare di oggi, un po’ più giovanile”.

Redazione

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