L’Italia è uno dei Paesi europei con una elevata tassazione per il diritto allo studio

Pubblicato il rapporto annuale National Student Fee and Support Systems in European Higher Education – 2015/16, la rete Eurydice in via comparativa analizza il sistema delle tasse ed il supporto finanziario per il 2015/16 in Europa in materia di diritto allo studio.

Il rapporto analizza i 28 Stati membri dell’Unione europea, oltre a Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Norvegia, Serbia e Turchia.

Da una prima lettura del rapporto si evince che le tasse più alte sono nel Regno Unito a seguito di una riforma radicale delle tasse come avvenuta nel 2012. Le tasse sono stabilite dagli istituti di istruzione superiore, ma a differenza di altri sistemi,  tuttavia, le spese sono rimborsate solo dopo il conseguimento della laurea, quando il laureato ha maturato un rapporto di lavoro subordinato od è in grado di guadagnare una cifra annua superiore alle 21 mila sterline.

Tra gli altri Paesi con un sistema di tassazione elevato, in materia di diritto allo studio, vengono segnalati, l’Irlanda, Spagna, Italia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo e Svizzera.

Un sistema quale quello italiano dove circa l’88% degli studenti paga le tasse nel primo e secondo ciclo d’istruzione e dove solo l’8 %, in tale ciclo, sono gli studenti che beneficiano di borse di studio.  Insomma studiare in Europa, in un momento storico difficile come quello attuale, con la disoccupazione sempre più elevata, rischia realmente di divenire un privilegio per pochi.

Marco Barone

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