Il deputato del movimento cinque stelle Luigi Gallo, nonchè docente di scuola secondaria di secondo grado, poche ore fa ha pubblicato sui social network un messaggio che riprende la questione “docenti contrastivi”.
Il parlamentare pentastellato si rivolge al ministro Giannini, chiedendole come intenda salvaguardare la libertà di insegnamento, un principio cardine sul quale si regge la scuola pubblica.
Ecco il comunicato diffuso sulla sua pagina Facebook:
“Il ministro deve spiegarci come intende salvaguardare la libertà di insegnamento e proteggere i docenti dagli eventuali abusi dei dirigenti. Sono mesi che il M5S denuncia come il governo con la nuova legge finisca per consegnare nelle mani dei dirigenti, e al loro libero arbitrio, enormi poteri discrezionali che, se utilizzati impropriamente, potrebbero sconfinare nell’abuso di potere. L’ANP diffonde trai suoi tesserati una cultura che sembra voler trasformare le procedure democratiche in operazioni farsa ed è finalmente contenta di non avere le mani legate verso i docenti che si oppongono.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini deve censurare queste affermazioni se vuole prendere le distanze da una deriva autoritaria nelle scuole.
Chiedo anche di fare chiarezza sulla possibile cancellazione della classica cattedra disciplinare per essere sostituita dalla nuova titolarità su ambito territoriale. Se questo venisse confermato sarebbe a rischio il normale turnover previsto sui pensionamenti con tagli strutturali a medio e lungo termine molto gravi sulla scia di quanto accaduto all’università”.
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Sempre nella giornata odierna il deputato del M5S ha diffuso un altro comunicato sulla sua pagina Facebook afferente il pagamento delle imposte comunali da parte delle scuole religiose di Livorno.
Scrive l’On. Gallo: “il comune di Livorno dove governa il M5S ha chiesto che anche le scuole private religiose pagassero le imposte comunali ed ha vinto il suo ricorso. In un momento di crisi estrema dove i morti per indigenza e la povertà aumentano è un crimine non reperire risorse dovute.
I comuni tuttavia per una normativa poco chiara rischiano di affrontare ricorsi legali per avere il dovuto dalle scuole private. In Parlamento dopo un interrogazione ho proposto un emendamento in Legge di Stabilità affinché anche le scuole private siano obbligate al pagamento delle imposte comunali per destinare risorse per i servizi di istruzione a livello comunale. La proposta non è stata accolta, ma continueremo la nostra battaglia”.
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