Home Politica scolastica L’onorevole Ascani e il caso dell’abilitazione “millantata”

L’onorevole Ascani e il caso dell’abilitazione “millantata”

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L’onorevole Anna Ascani può insegnare storia e filosofia nei licei? L’esponente del Partito Democratico, alla trasmissione “Di Martedì” su La7 (clicca qui per vedere il video) nel novembre scorso, dichiarò di essere abilitata all’insegnamento. Subito, però, sono sorti dei dubbi. Diversi insegnanti hanno chiesto, tramite social network, ad Ascani di mostrare il suo certificato di abilitazione all’insegnamento TFA (Tirocinio Formativo Attivo). Infatti il parlamentare di aver conseguito questo titolo presso l’ateneo di Perugia insieme ai suoi colleghi della A037 (Filosofia e Storia) nel 2013. 

Dopo varie richieste di chiarimenti, anche da parte del M5S, la Ascani ha riferito di non aver conseguito il titolo né durante il primo ciclo, né nell’attuale secondo, nel quale era stata inserita senza ripetere le prove d’accesso obbligatorie, ed avendo dunque usufruito di una “sospensione” o “congelamento” (in realtà permesso solo “agli aspiranti vincitori di più procedure, o nei casi di maternità o gravi e comprovati motivi di salute come da nota Miur n. 0020175 del 29 dicembre 2014).  Dunque la Ascani avrebbe millantato un titolo che non aveva, in realtà, conseguito, con la “motivazione” che, comunque, avendo iniziato il percorso e credendo di poter portarlo a termine, si sentiva “già” come abilitata”. 

La risposta della parlamentare non si è fatta attendere e con un post su Facebook si è difesa ammettendo di di aver detto “una cosa imprecisa e sbagliata”.

 

Anna Ascani

 

Non è finita qui però. Infatti, sempre in quel post, Ascani, per giustificare quanto detto, ha affermato di aver avuto accesso a un privilegio sconosciuto ai normali tirocinanti e di aver detto no a tentativi di far  “risultare” la frequenza a lezione.  Il M5S, in una nota, chiede ad Ascani chi le abbia offerto queste scorciatoie. “La falsificazione si configura come un vero e proprio reato che, sempre secondo quanto afferma la deputata, altri soggetti “senza scrupoli” starebbero compiendo. Sarebbe suo dovere – conclude la nota del M5S, denunciare tali fatti agli organi giudiziari competenti, chiarendo subito chi le ha proposto la falsificazione di firme e presenze a quel tirocinio cui dice di aver partecipato”.