”In queste ultime 6 ore il governo sembra essere in stato confusionale, se possibile più del solito” e proprio sul “grande e tanto atteso annuncio del presidente del Consiglio, Renzi, dell’assunzione, a settembre 2015, di 150.000 precari della scuola”, a cui ha risposto “la dichiarazione del ministro Madia sul blocco dei contratti di 3 milioni e mezzo di pubblici dipendenti. Con affermazione, sempre da parte del ministro della Pa, che si preferisce dare 80 euro a 11 milioni di italiani a medio-basso reddito, compresi i dipendenti pubblici, piuttosto che rinnovare i contratti, bloccati ormai da 5 anni”.
”Le due cose -argomenta Brunetta- sono in netta contraddizione tra loro, in quanto 150.000 nuovi insegnanti non sono altro che nuovi 150.000 pubblici dipendenti, cui verrà applicata, stando alle parole di Renzi, la meritocrazia e non scatti automatici di carriera. Viva il merito, dunque. Solo che gli 80 euro sono stati e continueranno ad essere una mancia elettorale e non il corrispettivo di un rinnovo di contratto o un incentivo alla produttività. Se non è confusione mentale questa… Dopo di che l’ultima perla, sempre di oggi, è della ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, che afferma che il costo delle nuove assunzioni sarà coperto con i risparmi derivanti dalla revisione della spesa”.
”Ma ci siamo già dimenticati cosa è successo poco più di un mese fa con gli esodati, sempre nel settore della scuola, su ‘quota 96’, quando si disse che non si possono finanziare nuove spese facendo ricorso al pozzo senza fondo della Spending review? -si chiede Brunetta- Se le dichiarazioni di oggi non fossero maledettamente vere, sembrerebbero lo scherzo di qualche buontempone. Qualcuno ha la decenza, per favore, di mettere fine a questa annuncite, che non fa altro che prendere in giro gli italiani, i giovani, i precari e i pubblici dipendenti? Forse sarebbe il caso di smetterla”.
E sempre sul versante dell’opposizione, Elena Centemero, responsabile nazionale della scuola di Forza Italia, sottolinea che tante proposte di Renzi sono state già indicate dal suo partito: “Nel mese di luglio Forza Italia ha presentato un patto per la scuola, sono contenta che il presidente Renzi abbia ripreso la nostra idea di un patto educativo, che è cosa diversa da una riforma”.
“All’interno del documento del governo sul patto educativo ci sono una serie di punti che noi condividiamo e abbiamo sempre sostenuto”, precisa la deputata, ricordando in particolare che “è stato proprio il governo Berlusconi a istituire per la prima volta il Fondo per il merito per premiare gli insegnanti più capaci. Quindi – spiega – se si parla di merito e di valutazione delle scuole, ai fini del miglioramento del servizio offerto, noi di Forza Italia non possiamo che essere d’accordo. Ciò che invece ci preoccupa – osserva – è la mancata indicazione delle coperture per provvedimenti come l’assunzione dei precari”. “Le scuole non sono fatte per gli insegnanti ma per gli studenti – conclude Centemero -, quindi, prima ancora di parlare di stabilizzazione degli insegnanti precari, si dovrebbe parlare di una formazione di qualità per i nostri ragazzi”.