Questa volta Marcello Limina, direttore generale dell’Usr dell’Emilia-Romagna, contestatissimo dai movimenti di base e anche dalla Flc-Cgil per la famigerata “circolare bavaglio” con la quale aveva ricordato le norme in vigore in materia di rapporti fra organi di stampa e dipendenti pubblici, riceve il plauso dei sindacati della scuola e persino della Flc.
Il motivo è semplice: con una circolare indirizzata ai dirigenti degli uffici provinciali e ai sindacati del comparto ha ricordato che l’orario di lavoro del personale ATA è continuativo e non può essere “spezzato”.
Il direttore Limina richiama all’attenzione di tutti l’art. 51 del contratto nazionale in vigore che prevede che l’orario di lavoro del personale ATA sia “di 36 ore, suddivise in sei ore continuative, di norma antimeridiane, o anche pomeridiane per le istituzioni educative e per i convitti annessi agli istituti tecnici e professionali”.
E invita i dirigenti degli uffici provinciali a “dare istruzioni ai dirigenti scolastici al fine di fare in modo che l’orario del personale ATA sia gestito nel rispetto del quadro normativo e contrattuale di riferimento attualmente vigente e a segnalare eventuali situazioni di criticità riscontrate”.
Pronta la presa di posizione della Flc che si dichiara soddisfatta per la decisione di Marcello Limina.
Adesso la palla passa alle singole istituzioni scolastiche dove non sempre sarà facile applicare la regola dell’orario continuativo. Senza considerare che talora sono gli stessi dipendenti (soprattutto collaboratori scolastici) a chiedere di poter svolgere l’orario spezzato per esigenze personali. A questo punto, se la regola va rispettata, non sarà più possibile derogare, neppure su richiesta del dipendente.
E poi c’è il fatto che, soprattutto nelle scuole del primo ciclo, può accadere che il numero dei collaboratori sia persino inferiore al doppio dei plessi funzionanti.
Come fare, allora, se in una istituzione scolastica articolata in 10 plessi i collaboratori sono solamente 17 ? Se occorrono 10 collaboratori per aprire tutte le scuole, ne restano 7 per il turno pomeridiano per garantire la pulizia ? Insomma un bel pasticcio che, nel concreto, dovrà essere risolto dai dirigenti scolastici. Ma in che modo non è ancora chiaro.
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