Categorie: Politica scolastica

Organico potenziato “eterodiretto”: decideranno gli USR

Al Ministero dell’Istruzione si sta lavorando intensamente per far sì che fra una settimana l’operazione “Buona Scuola” possa prendere avvio più o meno regolarmente.

Il nodo più delicato da affrontare è certamente quello della redazione del POF triennale e del relativo piano per l’organico potenziato da parte delle scuole.
Secondo le informazioni in nostro possesso, i due aspetti (POF e organico) verranno affrontati insieme, in un’unica circolare. Ed è logico che sia così dal momento che  la stessa legge dice che le richieste di organico sono funzionali alla realizzazione del progetto di istituto.
Nel tentativo di salvare capra e cavoli (esigenze delle scuole ed esodo dei precari), al Miur stanno pensando di dare indicazioni precise su come dovrà essere articolato il POF ed il relativo piano per l’organico. E’ probabile che le scuole, nel formulare le richieste, potranno indicare  “aree disciplinari” più che singole classi di concorso. Ed è orami certo che, prima di dare il via a tutta la procedura, le istituzioni scolastiche dovranno anche aspettare che gli USR forniscano tutti i dati necessari.
In altre parole è possibile che il meccanismo sia all’incirca questo: gli Usr incroceranno il dato sui posti di OP (organico potenziato) stabiliti dalla legge con le consistenze delle diverse GAE in modo da consentire alle scuole di orientare meglio le proprie scelte. Per esempio: se in una regione la classe di concorso A059 (matematica e scienze secondaria primo grado) risulta esaurita, l’Usr ne terrà conto in fase di ripartizione dell’OP e quindi le scuole sapranno fin da subito che sarà inutile inserire nel proprio piano la richiesta di insegnanti di quella disciplina.
Viceversa, se nella stessa regione la GAE della classe di concorso A28 (educazione artistica) fosse particolarmente “affollata”, l’Usr potrebbe effettuare la ripartizione dei posti dell’OP tenendo conto di questo dato.
In questo modo gli Usr avrebbero di fatto la possibilità di “orientare” in qualche modo le scelte delle scuole e al tempo stesso di contribuire allo svuotamento delle GAE.
Ovviamente questa “tecnica” potrà essere utilizzata nelle regioni dove il numero dei docenti che hanno fatto domanda di assunzione non risulta superiore al numero dei posti di OP (è il caso di tutte le regioni del nord oltre che della Sardegna). In altre regioni (ma soprattutto in Sicilia e in Campania) sarà molto difficile, anzi impossibile, far corrispondere la distribuzione dell’OP con la consistenza delle diverse GAE. Qualche migliaio di insegnanti dovrà per forza di cose abbandonare la propria regione.

Reginaldo Palermo

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