I sindacati non si fidano delle parole di Renzi, che nella sua e-news ha annunciato di voler coinvolgere i professori nella stesura delle deleghe della 107/15.
Ad esprimere forti perplessità sulle affermazioni del presidente del Consiglio è stato Giuseppe Mascolo, segretario generale Ugl Scuola: attraverso una dura nota, il sindacalista sostiene che “sulla Scuola il premier in realtà continua a fuggire da un serio e costruttivo confronto con i sindacati su temi come l’impalcatura della riforma, il concorso (passibile di innumerevoli contenziosi giudiziari) e il rinnovo del contratto di categoria, un dovere del governo e non merce di scambio”.
Per Mascolo, inoltre, “il presidente del Consiglio sostiene di aver mantenuto gli impegni assunti sulla scuola e a pensare alle future deleghe, ma l’unico impegno ‘concreto e reale’ è quello di aver disorganizzato la scuola pubblica, mettendo gli istituti scolastici in seria difficoltà”.
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“Basti pensare all’imminente indizione della procedura concorsuale che per nulla tiene in considerazione l’esistenza delle graduatorie e le reali esigenze della scuola e delle competenze dei candidati”.
Il leader dell’Ugl sostiene, sempre commentando il concorso prossimo all’uscita, che “la prova di lingua inglese, ad esempio, sembrerebbe essere prevista anche per chi non deve insegnare la materia, mentre in tema di potenziamento dell’organico non si tiene conto delle reali esigenze delle scuole, limitandosi ad utilizzare i docenti disponibili come ‘tappabuchi’”.
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