Il giorno 17/7/2014 si svolgeva alle ore 9.00 l‘esame di didattica generale. La prova consisteva in un questionario di 30 domande da svolgere in 45 minuti. Precisiamo che il corso è stato svolto in 36 ore dando letteralmente una “manciata” di nozioni alla rinfusa per un esame di 6 crediti, per poi chiedere risposte precise senza alcuna tregua.
Le slide date dal professore incaricato per la preparazione erano dai contenuti approssimativi e poco chiari con concetti non collegati esplicitamente tra di loro.
I frequentanti i corsi Pas bocciati (30), sono insegnanti con vent’anni di servizio e con una età superiore ai cinquant’anni, che hanno servito la scuola, quindi promossi dallo Stato e bocciati dall’Unimol, che a settembre non insegneranno più.
La sorveglianza durante l’esame è stata severissima, perchè il professore assieme ad una signora che non si è qualificata (non avevano il cartellino dell’università), hanno controllato alla maniera della Gestapo tutti gli esaminandi, creando grande ansia e disagio durante l’esame, contribuendo di proposito al fallimento dello stesso.
Ci chiediamo se questi risultati non siano la conseguenza dell’approssimazione con cui l’Unimol ha gestito i corsi Pas, si pensi agli orari di lezione che sono stati emessi di settimana in settimana senza mai dare una proiezione temporale completa.
L’Unimol non ha saputo coniugare l’efficacia con l’efficienza ed il Ministero ha attivato la politica del NON intervento lasciando al loro destino centinaia di docenti che lo hanno servito per anni. L’incapacità gestionale della Università del Molise è palese in quanto gli iscritti sono diminuiti e la sede di Isernia è a rischio chiusura, quindi questi corsi sono una manna dal cielo.
Per finire tutto questo avviene sotto gli occhi chiusi di tutti i sindacati ed in particolare della CGIL che si nasconde dietro un decreto che dà adito a mille interpretazioni ed intanto incassa gli importi delle tessere da tutti gli iscritti.
Precisiamo inoltre che il costo dei Pas è stato di € 2.640, uno dei più alti di tutta Italia, a cui bisogna aggiungere i costi relativi ai trasporti per recarsi presso le sedi Unimol, in un momento storico a dir poco drammatico si è chiesto ai precari della scuola di tassarsi sulla loro disoccupazione.
A tal proposito c’è un episodio significativo da ricordare cioè quando i docenti rivolsero le loro rimostranze al direttore dei corsi Pas, che così rispose loro: “l’Unimol non può farsi carico dei problemi sociali dei precari”, arrangiatevi!
Vogliamo che questo grido di dolore venga raccolto anche dalle autorità competenti, Miur compreso.
L’Unimol è l’unica università d’Italia che ha bocciato i corsisti Pas!
Luigi Santelli,
Remo Marcuti,
Gisella Lombardi,
Manfredo Cifelli,
Antonio Capursi,
Luciana Piaquadia
ed altri docenti ancora.
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