L’università e l’Afam in piazza: la protesta non si arresta, e nemmeno la Gelmini
Saremo in centomila, avevano detto alla Flc-Cgil, che ha organizzato la manifestazione insieme alla Uil Pa-Ur.Afam (ricordiamo che la Cisl ha revocato, insieme allo Snals-Confsal, lo sciopero), e i risultati della protesta contro il progetto Gelmini e i tagli previsti nella manovra economica sono stati più che lusinghieri.
Circa duecentomila manifestanti, tra universitari, ricercatori e operatori dell’Alta formazione artistica e musicale, sono giunti a Roma da tutta Italia e tre cortei hanno sfilato per la capitale. In contemporanea in molte altre città italuane ci sono state mobiltazioni.
Attorno alla Flc-Cgil il sostegno anche da parte di organizzazioni studentesche e settori della Uil.
“Le ragioni dello sciopero – spiegano dalla Flc-Cgil – sono tutte nell’insieme disastroso dei provvedimenti accumulati in pochi mesi di Governo del centro-destra. Oltre alla legge n. 133, ci sono i tagli della Finanziaria, le norme Brunetta sul precariato e sul lavoro pubblico; un complesso di interventi che per l’università disegna un destino di ripiegamento e declino, e per tutti i settori uno scenario di crescente inagibilità e irrilevanza istituzionale”. Di contro la Gelmini, che in un’intervista a "Repubblica" ha affermato: "la scuola in Italia è come un motore rotto. E’ inutile aggiungere benzina, cioè soldi, se il motore è guasto". La protesta non si è fermata neppure dopo il decreto-legge approvato dal Governo il 6 novembre e pubblicato, con il numero 180, sulla G.U. del 10 novembre. Numerose le Forze dell’ordine schierate ma nessun incidente ha offuscato il clima pacifico e democratico della manifestazione. Nessun blitz di disturbo è arrivato dall’esterno.
E a proposito di blitz esterni la Flc-Cgil ha fermamente denunciato, invece, il blitz, definito “atto di squadrismo” di un gruppo di giovani di destra che “con robuste bandiere con il simbolo di azione studentesca e gridando slogan contro la Cgil e contro i professori, definiti tutti incompetenti e da licenziare” si sono presentati nella mattinata di ieri (precedente lo sciopero) presso la sede nazionale dello stesso sindacato. Episodio collegabile ad altri recenti – come l’“incursione” nella sede della Rai contro il programma “Chi l’ha visto?” che aveva mostrato immagini inedite sugli scontri di Piazza Navona durante lo sciopero del 30 ottobre – che non vanno assolutamente sottovalutati. Intanto, il "movimento per una scuola e una università migliore" della Flc non si ferma. In un comunicato fa sapere che il 12 dicembre (data in cui è previsto lo sciopero generale della Cgil contro la politica economica del Governo, come annunciato dal segretario generale Guglielmo Epifani) si prepara per un altra imponente manifestazione.