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L’Università ha sempre meno fascino: per trovare lavoro ora si punta ora sugli stage

Si assottiglia il numero di diplomati che si iscrivono all’università: un anno dalla maturità solo 65 diplomati su cento proseguono la propria formazione e sono iscritti ad un corso di laurea, a tre anni dal diploma saranno il 63%, a cinque meno della metà (il 49%). Mentre il 28% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro con i restanti 20 divisi tra chi è alla ricerca di un impiego (16%) e chi invece, per motivi vari, non lo cerca (4%). I dati sino contenuti nel Rapporto 2014 sulla condizione occupazionale e formativa dei diplomati realizzato da Almadiploma e da Almalaurea. L’indagine ha riguardato circa 90 mila ragazzi a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del diploma.

Per i ricercatori non vi sono dubbi: questi dati confermano “il ridotto interesse, le difficoltà economiche delle famiglie e la mancanza di politiche per il diritto allo studio, rispetto all’accesso agli studi universitari di questa fascia di popolazione giovanile”. In particolare, l’analisi conferma che i ragazzi che conseguono il titolo con una votazione più modesta tendono a presentarsi direttamente sul mercato del lavoro. La disoccupazione coinvolge 36 diplomati su cento ad un anno una quota che raggiunge ben il 44,5% dei diplomati professionali.

Quanto alla soddisfazione sula scelta della scuola, la quota del pentiti cresce con il trascorrere del tempo: alla vigilia del diploma il 44% dei diplomati 2013 ha dichiarato di aver sbagliato a scegliere la scuola fatta; dopo un anno gli stessi ragazzi farebbero una scelta diversa nel 46% dei casi. E se questi sono segnali più scuri che chiari, dati positivi arrivano quando il mondo della scuola e quello lavorativo si incontrano durante il percorso formativo. Dall’indagine è infatti emerso che le esperienze lavorative, così come tirocini o stage compiuti durante o dopo gli studi, esercitano un effetto positivo in termini occupazionali: chi ha svolto le attività di tirocinio durante gli studi ha il 42% in più di probabilità di lavorare; percentuale che sale al 69% se si considerano le esperienze di stage svolte in azienda dopo il diploma.

Dall’indagine sono risultati particolarmente positivi i risultati dell’alternanza scuola-lavoro, un’esperienza, che, stando ai risultati, non sembra essere isolata e terminare con il diploma: ad un anno dal titolo, infatti, fra gli occupati che hanno svolto l’alternanza, ben il 34% lavora nella stessa azienda in cui ha svolto il progetto; quota che raggiunge il 38% tra i diplomati tecnici. Il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro è uno dei punti prioritari della Buona Scuola: almeno su questo, si sono già detti tutti d’accordo.

 

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Alessandro Giuliani

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