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L’utilizzo dei tirocini formativi e di orientamento: le linee guida dell’Anci

La normativa sul tirocinio formativo e di orientamento, ricordiamo, è stata recentemente integrata dall’art. 11 del D.L. n. 138/2011, convertito in L. n. 148/2011, sulla cui interpretazione è intervenuto anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la circolare n. 24/2011. Tale tirocinio consiste, in sostanza, in un periodo di formazione professionale o anche di semplice orientamento al lavoro che consente ai giovani di prendere contatto diretto con il mondo produttivo.

 
Il datore di lavoro ospitante è essenzialmente obbligato a far svolgere, sulla base di un progetto formativo e/o di orientamento, un’adeguata attività formativa al tirocinante oppure una vera e propria esperienza lavorativa di orientamento al mondo del lavoro. Non si configura, dunque, come un rapporto di lavoro, considerato anche che in ambito pubblico l’accesso avviene tramite concorso.
Ecco i consigli dell’Anci per la selezione del tirocinante: l’Amministrazione richiedente deve definire i propri progetti formativi e renderli pubblici attraverso il sito web o eventuali pubblicazioni. Solo dopo sarà possibile procedere alla raccolta delle candidature dei singoli aspiranti tirocinanti e all’individuazione del candidato attraverso colloqui e/o test attitudinali. Considerata, inoltre, la natura del tirocinio è anche opportuno che i tirocinanti siano giovani e non in possesso di significative esperienze lavorative precedenti. È per tale ragione che occorre, in particolare, incentivare lo svolgimento di stage da parte di persone che stiano ancora compiendo un percorso di studi, proprio per assicurare loro l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro delle p.a.
In nessun caso i tirocinanti possono essere utilizzati in sostituzione di personale di ruolo o per colmare eventuali vacanze di organico.
Ad ogni stagista deve essere assegnato un tutor, una postazione di lavoro e deve essergli consentito di partecipare attivamente alla vita dell’amministrazione presso la quale svolge il tirocinio.
L’Anci consiglia, infine, di prevedere anche un rimborso spese per il tirocinante, sotto forma di borsa di studio, ovviamente compatibilmente con le disponibilità di bilancio. Forme specifiche di sostegno possono essere individuate anche nell’ambito dei fondi strutturali comunitari (Fesr – Fse).
Lara La Gatta

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