La Aprea lascia la Camera: lavorerà per le scuole lombarde
Valentina Aprea (Pdl) ha lasciato la sua carica di parlamentare. Il 3 aprile ha consegnato il suo incarico, quindi anche di presidente della Commissione Cultura della Camera, per andare a ricoprire il ruolo di assessore all’istruzione della Regione Lombardia: il suo commiato dalla Camera è stato sancito dal presidente Gianfranco Fini, che ha letto in aula la sua lettera di dimissioni.
La sua uscita di scena dal Parlamento, peraltro annunciata da alcune settimane, non passa di certo inosservata. Se non altro perché proprio in questi giorni l’ex onorevole Aprea è riuscita nell’impresa di riscuotere una larga maggioranza di consensi attorno a quel progetto di legge, il n.953, a lungo arenatosi dopo le ingerenze della Lega Nord. Negli ultimi mesi il testo è stato fortemente semplificato. Tanto che è stata stralciata tutta la parte più discussa (in particolare quella sullo stato giuridico dei docenti, ma anche le norme che avrebbero reso possibile trasformare gli istituti scolastici in una sorta di fondazioni). Ed ora il testo ha buone possibilità di proseguire il suo iter verso l’approvazione definitiva, sembrerebbe anche senza passare la canonica discussione in Aula.
Un’operazione che non è piaciuta a diversi sindacati e all’Idv. Anche perché del ddl Aprea originario sono comunque rimaste in vita le sostanziali modifiche degli organi collegiali. Che però secondo il Pd permetteranno finalmente di introdurre l’autonomia scolastica, che dopo oltre un decennio dal suo avvio stentava a decollare, e di valorizzare il ruolo propositivo di ogni singola istituzione scolastica.
Secondo l’Unione degli studenti, invece, “nonostante la ragionevolezza di questo gesto, le dimissioni arrivano dopo l’ultimo colpo di coda dell’Aprea. E’ infatti recentissima l’uscita dalla commissione cultura della proposta di legge n. 953 che porta il nome dell’Onorevole. La proposta 953 è infatti di vecchia data e prevedeva, già dal 2008, la scomparsa delle rappresentanze studentesche e la privatizzazione di fatto delle scuole. Il movimento studentesco dell’Onda bloccò quella proposta scellerata, ma l’Aprea non ha evidentemente mollato la presa”.
Anche gli studenti non possono negare che il testo del ddl è “migliorato sensibilmente” negli ultimi anni, “ma con l’attuale proposta negli istituti possono continuare ad entrare in maniera subdola i privati, e soprattutto scompaiono con un colpo di spugna anni di conquiste e di diritti degli studenti attraverso l’abrogazione di numerosi articoli del Testo Unico sulla Scuola“. Per l’Uds, in conclusione, non è questa la strada per “praticare l’autonomia scolastica”, perché prima di tutto occorre reperire tante risorse, invece sinora negate.
La Aprea, che in avvio dell’ultimo Governo Berlusconi sembrava tra i candidati più forti per aggiudicarsi la poltrona del Miur, andrà ora a ricoprire il ruolo di responsabile dei progetti di una regione, la Lombardia, da alcuni anni all’avanguardia su diversi progetti didattici e non solo. Alla Aprea toccherà, in particolare, gestire la non facile introduzione del progetto voluto dal governatore Formigoni, già presentato al ministro Profumo, sulla selezione diretta dei docenti sulla base delle esigenze territoriali e di ogni singolo istituto.