Attualità

La ballata della Buona Scuola

Riceviamo e pubblichiamo un contributo da parte di una nostra lettrice, Giulietta Poli, maestra di scuola primaria, che racconta la propria esperienza lavorativa con una poesia.
La composizione tocca anche lo sciopero dell’8 gennaio dei diplomati magistrale, che dopo la sentenza del Consiglio di Stato, rischiano di essere estromessi dal ruolo e di uscire definitivamente dalla GaE:

 

C’era una volta in un Paese strano

una Maestra, sempre con la penna in mano.

La Maestra era umile e molto destra

aveva insegnato persino in una foresta.

Aveva insegnato molti anni ,brava e vera ,

ma ahimè posto per lei non c’è n’era!

Finché un bel giorno, finalmente,

le diedero un posto quasi decente.

Nella Scuola Pubblica che lei tanto amava

ma che qualcuno nel paese, non si sa perché,  detestava.

Ebbe una classe con dei bimbi belli

che le guardavano sempre i capelli.

Un triste giorno arrivò una ministra

con i capelli rossi, molto trista!          

“La Buona Scuola” disse la ministra

“Non è per voi … siete fuori dalla lista!”

Così’ la maestra, sconsolata, si trovò fuori da ogni portata.

Triste lei… tristi i bambini…

“Ma non si accorgono che siamo piccolini?”

Tornava la maestra cinquantenne a far supplenze

senza che nessun dicesse niente su questo presupponenze?

Forse sì… forse no…

Meglio aspettare un po’.

Lo dicevano anche i sindacati

Ma…. intanto quei bimbi erano molto provati.

Disse la Maestra cinquantenne avvilita:

“E no! Qui si parla della mia vita”

“Adesso basta! Pochi soldi al mese…

E ne paghiamo pure le spese!”

“Adesso basta” dissero i bambini

“Saremo pure piccolini….

Ma vogliamo tosto tosto

la nostra Maestra di nuovo al suo posto”

Ma la ministra non li ascoltava

Non aveva capito di che si parlava!

Detto fatto fecero uno sciopero

Era l’unico sistema vero!

Viva la Scuola!

Ma quella vera

di cui siamo Partigiani da mane a sera!

Viva la Scuola!

Ma quella bella

che abbiam sognato come una stella!

Viva i bambini che son tutti belli

con occhi lucidi e brillanti capelli!

Viva le Maestre e tutti i Professori!

Senza di loro nel paese sarebbero dolori!

Viva quella che noi crediamo Cultura:

senza di lei nel paese sarebbe dura!

Senza aver di ciò alcuna paura!

La vita è bella!

Assomiglierebbe quasi ad una stella!

Chi scrive questa storia è una Maestra

Ancora attiva e destra

Però per la legge Fornero

la sua pensione è quasi un mistero.

Dissero che no… che non poteva

Ed ad insegnare lei continuare  doveva

Stanca, esausta, quasi distrutta

la Maestra pensò “Siamo alla frutta”

Malgrado ciò lei continuò

senza ma ne però!

Continuò ad insegnare nel Paese strano

tenendo i suoi bimbi per la mano

 

Redazione

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