Su Il Messaggero c’è spazio per la vicenda riguardante i licei musicali. Da quest’anno, infatti, c’è una stretta per il primo biennio: si passa due ore di strumento a una sola. Tutto questo dovuto al taglio di 350 cattedre. Il risultato? I ragazzi, nel tempo restante, assisteranno alle prove dei compagni. Dunque, invece di suonare, si ascolta. In Italia ci sono 18mila studenti che frequentano i licei musicali e quest’anno sono stati più di 3mila ad averlo scelto.
Secondo l’ordinamento scolastico le ore di strumento erano di pratica, non di ascolto. Inevitabili le proteste da Nord a Sud con numerosi flash mob: in 26 città una settimana fa migliaia di studenti hanno manifestato al suono di #noivelesuoniamo.
Non solo le ore dimezzate, ma anche insegnanti in meno. 350 cattedre saltate a fronte di 33 ore frontali in meno a settimane. Tutto questo introdotto con la nota ministeriale 22165 del 19 maggio scorso (dunque ad iscrizioni già concluse) in cui si scriveva che sarebbe stato assegnato un organico inferiore a quello necessario a coprire le ore di lezione individuale.
“Chiediamo di ripristinare quanto prima l’orario pieno – chiede la Flc Cgil – come previsto dall’ordinamento. L’ascolto partecipativo è una scelta del Miur prima di fondamento. Chiaro, quindi, che per far funzionare il liceo è indispensabile integrare l’organico”.
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