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La bellezza trasforma

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March 31, 2025

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  • “Adolescence”, lezioni anti-misoginia nelle scuole inglesi. E in Italia? “Per i prof vederla è aggiornamento professionale” 
  • Fine Ramadan, anche quest’anno resta chiusa la scuola di Pioltello: alcuni genitori non ci stanno 

Mi ha colpito l’articolo del 20 febbraio, a cura del DS Giovanni Cogliandro, che scrive “La violenza va contrastata, su questo il mondo della scuola è in accordo unanime. La prevenzione potrebbe essere uno strumento efficace, anche se gli effetti non sono immediatamente visibili, ma l’intento è sicuramente sensato: riempire di bello, senza lasciare spazio al brutto in ogni sua forma”

Seguiva la lettura di un altro articolo, in cui il Sindaco di Civitanova Marche dichiara “Il fenomeno delle baby gang sarà affrontato con la stessa determinazione con cui abbiamo debellato il problema degli abusivi. E lo farò con tutte le forze a mia disposizione” (Il Resto del Carlino), ed espone il suo piano militare senza accennare a nulla che evochi educazione, opportunità, giustizia sociale, come strumenti di contrasto della devianza giovanile.

Due modi così diversi di considerare prioritario il benessere dei giovani mi spingono a raccontare un episodio avvenuto lo stesso giorno degli articoli, nel solco della visione e dell’impegno del Preside Cogliandro.

Noi siamo AP, Antimafia Pop Academy, e da cinque anni sviluppiamo PRATICARE LA CITTA’, un’azione articolata di Educazione all’aperto nella scuola pubblica, che coinvolge tutte le 22 classi della secondaria di primo grado dell’IC R.L. Montalcini, a Cinecittà, Roma.

Ogni classe realizza una serie di uscite in cui si alternano apprendimento esperienziale, trekking urbano, educazione socioaffettiva, educazione civica, storia.

Il 20 febbraio ci toccava una classe difficile, una prima media di quelle che si usa definire “poco scolarizzate”, in cui ottenere l’attenzione è impresa titanica, e che già le volte precedenti ci aveva creato molte difficoltà.

Partiamo malissimo, perchè si aspettavano di andare al Parco, e invece il programma è fargli conoscere storie di quartiere meno comuni, riflettere sulle migrazioni attraverso le tracce di memoria e scoprire le risorse che il loro pezzo di città offre ai preadolescenti. Due le tappe previste: ÀP – Antimafia Pop Academy e il B-Side, centro di aggregazione giovanile, che non conoscono nonostante sia a trecento metri dalla loro scuola, con annessa passeggiata nel quartiere Lamaro (“Dove l’aria è popolare”, cantava Ramazzotti). 

Questo vuol dire niente partita di calcio a ricreazione, dramma.

Dopo trecento metri di mugugni e lamentele, portiamo la classe dentro il B-Side. La reazione è immediata. Nessuno di loro, né ragazze né ragazzi, si aspettava di entrare in un posto così bello, ma non bello per gli adulti, bello per loro. L’umore cambia in un attimo.

Iniziamo a spiegargli cosa possono fare al B-Side di pomeriggio, viene fuori un discorso che parte dai vinili e dalle audio cassette, passa per i cd e arriva ai contenuti on-line. Parliamo anche del lato B delle cose e delle persone, e poi, guardandoci intorno, cominciamo a raccontare le storie nascoste nelle foto incorniciate, da Carlos e Smith e i loro pugni al cielo nelle olimpiadi del ’68, a Yusra Bramini e i suoi sogni di adolescente, da Kathrine Switzer prima donna in maratona a Jesse Owens e Luz Long nelle Olimpiadi del ’36.

Avremmo dovuto fare un breve passaggio al B-side, ma quando si sono seduti fra divani colorati e sgabelli, sembravano appagati dalla bellezza e curiosi per quello che il circondava. È stata una narrazione di oltre un’ora in cui curiosi facevano mille domande e, cosa che non succede mai, l’orario della ricreazione era passato senza che nessuno chiedesse di mangiare. 

Noi avevamo storie bellissime da raccontargli, ma credo che la bellezza, più di ogni altra cosa, li abbia convinti che eravamo lì per loro, che quel luogo era stato pensato e realizzato da qualcuno che voleva il loro bene, che li ha sognati (“Ciascuno cresce solo se sognato”, scriveva Danilo Dolci), e questo ha creato una relazione di fiducia reciproca.

La classe indemoniata si è consegnata a una giornata di collaborazione imprevista e bellissima, perché stare nel bello piace a tutti e un po’ trasforma.


Loris Antonelli