”1 agosto 517” nasceva la Biblioteca Capitolare di Verona col Codice Ursicino, preziosissimo tomo di un centinaio di delicatissime pagine in pergamena che tra pochi giorni compirà 1500 anni.
”Il Codice – racconta all’ANSA il Prefetto della Biblioteca, Bruno Fasani – prende il nome dall’amanuense che vi copiò la vita di San Paolo di Tebe e di San Martino di Tours, scritta da Sulpicio Severo nel IV secolo”.
Un libro bellissimo, con i primi caratteri semionciali e scene toccanti come ”il dialogo tra San Martino e il Diavolo” sulla misericordia del Padre verso il Figlio peccatore. Ma Ursicino, concluso il lavoro, non rispettò le norme in uso e lo datò. ”Questo codice – scrisse – fu terminato a Verona, il primo agosto, quando era console Agapito, uomo assai illustre, durante la decima indizione (appunto il giorno 1 agosto 517) per mano di Ursicino, lettore della chiesa veronese”.
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Questo è il motivo, si legge nel comunicato Ansa, per cui è legittimo affermare, come ci è riconosciuto a livello universale, che la Biblioteca Capitolare di Verona è la più antica esistente al mondo”, costituita prima ancora di quella di Santa Caterina del Sinai (VI sec), di San Gallo e di Salisburgo (VII-VIII sec).
Sopravvissuta al terremoto, alla peste, alle ruberie di Napoleone, all’alluvione del 1882 e alle bombe degli americani, oggi la Biblioteca Capitolare, custodisce un tesoro di oltre 1200 manoscritti, 245 incunaboli, 2500 cinquecentine, 2800 seicentine e altri 70 mila volumi.
Digitalizzati per gli studiosi, oltre al Codice Ursicino qui è conservato ”il Codice Gaio, l’unico al mondo in cui è trascritto il diritto romano antico”, senza le manipolazioni della decadenza imperiale, ”copiato nel IV secolo dagli scritti del legislatore Gaio del 172 d.C”. E poi ”l’Indovinello veronese, primo testo del volgare italiano e delle lingue romanze”, ”il più antico codice XXVIII De Civitate Dei di sant’Agostino”, l’Evangeliario Purpureo Veronese, vergato in lettere d’oro e argento su pergamena purpurea, ”sul quale giurò Teodorico alla sua incoronazione”.
Per il compleanno del Codice Ursicino si terranno incontri e visite guidate ma ”l’obbiettivo – conclude Fasani – è aprire la Biblioteca al grande pubblico come museo. A settembre partirà una campagna di crowfunding e per fine anno realizzeremo una prima mostra con l’Università di Verona: ‘Come si scriveva nel Medioevo”.