Alla fine è andata come doveva andare: la bimba di 11 anni malata di Aids, rifiutata dal dirigente di una scuola media del casertano, verrà accolta in classe dal 2 novembre.
L’istituto sarà lo stesso San Giovanni Bosco di Trentola Ducenta, dove inizialmente c’era stata l’opposizione del preside. La notizia è trapelata, il 30 ottobre, al termine della riunione sul caso svolta a Napoli presso l’Ufficio Scolastico Regionale. Viene così a realizzarsi quanto preannunciato poche ore prima del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
Al confronto era presente la madre affidataria della bambina, anche disabile, e lo stesso dirigente dell’istituto, Michele Di Martino. La conferma arriva è giunta dalla casa famiglia della Comunità Capodarco: “siamo soddisfatti che il problema si sia risolto, è questa l’unica cosa che conta”.
“Da martedì prossimo 3 novembre Francesca potrà finalmente andare a scuola. E frequenterà lo stesso istituto di Trentola Ducenta (Caserta) che aveva rifiutato la sua iscrizione a settembre”, ha detto Antonio, papà affidatario della bambina.
“Io e mia moglie Fortuna – racconta all’Ansa il signor Antonio – abbiamo provato a spiegare alla piccola che non tutti erano pronti ad accoglierla, ma che ci voleva un po’ di tempo perché i ‘grandi’ si attrezzassero. Ora gli diremo che sono finalmente pronti per lei”. La ‘casa famiglia’ della comunità di Capodarco, dove vive Francesca, accoglie cinque bimbi ed è ubicata dal 2002 nella casa confiscata all’esponente dei Casalesi Dario De Simone.
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Il papà affidatario della piccola Francesca non nasconde però la sua rabbia e amarezza per una storia durata troppo a lungo. E se la prende con l’Ufficio scolastico regionale, reo a suo dire, “di non aver trovato subito una soluzione adeguata. Ci avevano proposto l’apprendimento a distanza, ma a noi non è sembrato assolutamente giusto, perché privava Francesca di un suo diritto che tra l’altro rappresenta anche un obbligo per noi genitori; io e mia moglie abbiamo violato la legge ma semplicemente perché lo Stato non ci ha messo nelle condizioni di mandare nostra figlia a scuola”.
Il signor Antonio preferisce non commentare le voci secondo cui le madri di alcuni studenti della media si sarebbero ribellate all’iscrizione della piccola Francesca. “Non voglio entrare nella coscienza delle persone – dice – il dirigente scolastico ha giustificato la mancata iscrizione con una motivazione tecnica, dovuta alla circostanza di 21 bambini in esubero, tra cui rientrava anche Francesca. Dal 15 settembre però l’ufficio scolastico regionale, investito della questione dall’ufficio provinciale di Caserta, si sarebbe potuto muovere celermente invece di attendere che fossimo noi a denunciare la vicenda al Ministro”.
Intanto, parla anche il sindaco del comune casertano Michele Griffo difende l’istituto scolastico, definito “fiore all’occhiello di Trentola Ducenta”, e il suo dirigente, “un professionista che ha sempre pensato al bene della scuola”.
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