Ridate dignità alla scuola, agli studenti, ai docenti e alle famiglie degli uni e degli altri. Restituite al Ministero dell’Istruzione tutti i miliardi di euro che sono stati dirottati altrove negli ultimi vent’anni. La crisi non è un buon motivo per tagliare fondi alla scuola, ma lo è per rimodulare le spese per gli armamenti o quelle per le missioni all’estero.
Non fate giochini e “magie” di finanza pubblica sulla pelle di studenti e professori: la verità prima o poi verrà a galla. Date ai nostri ragazzi aule dignitose, strumenti didattici idonei; la tecnologia può anche andar bene, ma prima preoccupatevi delle strutture e dei locali. Date agli alunni dei docenti seriamente reclutati, motivati, opportunamente e continuamente formati ed aggiornati; e, possibilmente, dignitosamente retribuiti.
Cercate di garantire ovunque e a tutti la qualità dell’apprendimento, ma non veniteci a raccontare che si può imparare bene in aule con trenta alunni e anche più. E, soprattutto, non chiedeteci un commento o un parere sulle vostre mediocri proposte di riforma della scuola, se in cuor vostro e nelle vostre segrete stanze avete già deciso di realizzarle.