Con il varo della legge 107 riguardante un’auspicata buona scuola, iniziano ad alzarsi i toni della discussione e sembra acuirsi il solco tra la categoria degli insegnanti e quella dei Dirigenti scolastici.
Questo allontanamento viene rinforzato da articoli, forieri di botta e risposta sul tipo: “La bufera sulla scuola italiana: quel che nessuno vi ha detto” – Attilio Oliva – 10 luglio 2015, “La bufera sulla Scuola: la mistificazione di TreeLLLe “ – Massimo Calcarella – 12 luglio 2015, o ancora “Scuola, bugie e sciempiaggini di Attilio Oliva (Treelle) per conto di confindustria “.
Una situazione quasi esplosiva, la cui genesi iniziale può essere osservata già in queste ore in alcuni gruppi Facebook che parlano di scuola, dove sta iniziando una sorta di epurazione verso quei docenti che non si danno una “ regolata”, inquadrandosi nei giusti intendimenti di una legge che ha cambiato gli equilibri stessi della governante nei nostri istituti scolastici.
Un muro contro muro tra Dirigenti scolastici, che dovranno gestire il cambiamento normativo, e gli insegnanti che di questo cambiamento non vogliono sentir parlare (vedi la proposta di referendum abrogativo sulla riforma).
Siamo tutti dentro una polveriera ad aspettare la prima accensione del classico cerino. Potrebbe essere il cerino di un preside attraverso circolari non ben architettate, o provvedimenti disciplinari poco opportuni in una fase di transizione; oppure potrebbe essere il cerino di un insegnante impegnato in una protesta di non collaborazione, che potrebbe degenerare in esagerazioni nei rapporti interpersonali all’interno del proprio istituto.
Settembre si avvicina sempre di più e con esso la probabilità di incomprensioni collaborative a tutto danno dello studio e della trasmissione del sapere.
Il testo integrale della riforma, LEGGE 13 luglio 2015, n. 107