“La buona scuola” mi sta facendo assistere a situazioni mai viste prime, nei miei lunghi anni d’insegnamento. E non riesco a capire/distinguere ciò che è normale da ciò che non lo è. Infatti, ogni scuola, sia locale che nazionale, procede in maniera diversa. E’ vero, c’è l’autonomia. Ma fino a che punto si può definire tale e da quale altro punto si può definire “libero arbitrio”?
Mi chiedo se si è nel giusto, rispetto a dove si procede in maniera diversa, nei seguenti casi (mi riferisco, in particolare, alla scuola primaria):
- I docenti titolari nella scuola da diversi anni sono considerati delle pedine per racimolare “pacchetti orari” da assegnare ai docenti arrivati in assegnazione provvisoria e/o utilizzazione;
- In conseguenza di quanto sopra esplicitato, a un docente che aveva la continuità (si dice che non conta più!!!) in una classe già dagli anni precedenti e aveva iniziato un percorso in questi primi giorni di scuola, vengono tolte alcune discipline e, in taluni casi, anche tutte, togliendogli, in pratica la classe e venendo meno ad una delibera del Collegio dei docenti relativa ad assegnazione classi e discipline;
- Sempre in considerazione dei vari spostamenti, non sono pronti gli orari definitivi, rifatti e rivisti di continuo in funzione sia dei nuovi docenti arrivati sia degli spostamenti delle classi e per gli alunni ancora, a metà ottobre, è in vigore l’orario ridotto;
- I docenti titolari da diversi anni si ritrovano anche con più di cinque ore di disponibilità; addirittura so di una docente che ha otto ore di disponibilità e una di accoglienza;
- Relativamente alla disponibilità è da sottolineare che ben venga se fosse utilizzata per recupero/potenziamento degli alunni sulla base di progetti circostanziati. Ma, di fatto i docenti in disponibilità sono utilizzati per la sostituzione dei colleghi assenti. Tra l’altro, mi risulta che in alcune scuole i D.S. dispongono la nomina di un supplente esterno sin dal primo giorno. In altre scuole, invece, anche per un’assenza superiore a dieci giorni non viene nominato un supplente;
- Gli orari sono fatti, non sulla base della didattica, ma su quella delle disponibilità: occorre predisporre gli orari definitivi ben distribuendo le relative ore sia nella giornata sia nella settimana per garantire la sostituzione dei colleghi assenti;
- Classi che risultano sulla carta in un plesso, per motivi X, si ritrovano di fatto in un altro;
- Alunni ai quali già l’anno scorso era stata assegnata un’aula non perfettamente a norma, si ritrovano il primo giorno di scuola in un’aula più piccola e dopo tre settimane di scuola addirittura in un altro plesso (cmq vicino), senza che siano stati valutati, insieme ai docenti di classe, pareri, proposte, motivazioni;
- Sistemare una brandina nell’aula per permettere ad un alunno disabile, che è già autorizzato a posticipare l’ingresso a scuola, di dormire.
Preferisco fermarmi. Ma vorrei capire se tutto questo rientra nella normalità della Buona Scuola.