“#labuonascuola – continua Faraone – istituzionalizza l’alternanza scuola-lavoro, nel pieno rispetto del lavoro dei ragazzi, tutelato e regolamentato dalla Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro. Carta che contribuiranno direttamente a stilare nel Forum Nazionale degli studenti. I ragazzi e le ragazze nel triennio delle scuole secondarie superiori svolgeranno 400 ore di tirocinio, stage ma anche impresa simulata, nel caso degli istituti tecnici o professionali, 200 ore, nel caso dei licei, in imprese o in altri ambienti lavorativi anche di enti pubblici, individuati dal loro istituto. E potranno farlo anche in orari e momenti extrascolastici”.
“L’alternanza scuola-lavoro – aggiunge – c’è già ma non è obbligatoria. Nell’anno scolastico 2013/2014 211.121 studenti l’hanno praticata. Più numerosi quelli degli istituti tecnici o professionali, appena il 13,3% quelli dei licei. Per una media di circa 90 ore (in un solo anno, 270 nel triennio) tra stage veri e propri e progetti di orientamento. #labuonascuola aumenta il numero di ore, consentendo agli studenti di avere più tempo per capire i meccanismi degli ambienti di lavoro e conoscersi in una veste diversa. Tra l’altro, esperienze di questo tipo fanno bene non solo ai ragazzi ma anche alla scuola, sempre più aperta al territorio e in diretto confronto con la realtà produttiva”.
“Per fare ciò, #labuonascuola stanzia 100 milioni – scrive il Sottosegretario – circa 35 mila euro per ogni scuola. Prima di adesso su cosa si reggeva? Sui fondi messi a disposizione con la legge 440: 11 milioni nel 2014, 19 milioni nel 2015, che resteranno. Dal 2016 ci saranno risorse decuplicate. Non sono solo numeri, ma fatti di una scuola che cambia”.
“Nell’anno 2013/2014, ovvero in tempi di non obbligatorietà, oltre 87.000 imprese ed enti – sottolinea Faraone – hanno aperto le loro porte agli studenti, un numero significativo che dimostra come ci sia una domanda sempre più crescente di una formazione capace di reggere il confronto con il mondo del lavoro.#labuonascuola è la giusta risposta. Quando sarà legge, da Nord a Sud l’alternanza scuola-lavoro consentirà una incisiva contaminazione tra territorio-studenti-imprese, valorizzando la specificità di ogni realtà: i ragazzi delle Marche potranno conoscere la vita di imprese della loro tradizione – calzaturiere o mobilifici, per esempio – quelli della Sicilia cimentarsi nel settore del turismo e dell’arte. In linea con il progetto della scuola che frequentano e con la loro idea di futuro. Le aziende e gli enti che collaboreranno a questa impresa potranno iscriversi ad una sezione speciale e ad hoc per esplicitare la propria disponibilità in termine di attività, numero di studenti accoglibili, ore di presenza dei tutor aziendali”.
“#labuonascuola – conclude – è aperta al territorio e in diretto confronto con la realtà produttiva, capace di verificare la coerenza della propria offerta formativa e delle competenze che sviluppa nei propri studenti”.