La direttrice della testata online “La Tecnica della Scuola”, Daniela Girgenti, coi dirigenti scolastici Anna Maria Di Falco e Reginaldo Palermo e il prof. Giovanni Morello sono stati i relatori del convegno, organizzato dalla Tecnica della scuola e dalla presidenza del Turrisi Colonna, e svoltosi a Catania il 7 ottobre. Tre i punti messi a fuoco: “Reclutamento, formazione e carriera: quali prospettive per i docenti?” Presente pure la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, dottoressa Maria Luisa Altomonte che, intervenuta al termine del dibattito, ha fatto un po’ il punto della situazione, cercando pure di restituire qualche briciolo di ottimismo alla proposta complessiva del governo Renzi sulla scuola.
Schematico, ma esaustivo il punto fatto dai relatori, dopo una breve premessa della direttrice, Girgenti. Giovanni Morello ha spiegato in termini quasi scientifici e puntuali tutta la proposta relativa alle assunzioni e al reclutamento, così come ha fatto la preside Di Falco nel merito dello scottante tema dell’aggiornamento dei docenti. Più articolato invece l’intervento del nostro Reginaldo Palermo che si è intrattenuto sulla carriera e sui riconoscimenti stipendiali legati al merito dopo l’abbattimento degli scatti stipendiali. Molti gli interrogativi: quali saranno le modalità di transizione dal vecchio al nuovo sistema? Ci saranno tre anni di vuoto in attesa delle diverse modalità di trattamento stipendiale? Che senso ha premiare solo il 66% dei prof? E i nuclei di valutazione come si formano? Come consentire a tutti i prof di accedere alle attività che consentono i crediti professionali? E che funzione ha il Ds? E se tutti meritano o se nessuno merita? E via domande su questo tenore che alla fine ultima delle tre relazioni hanno permesso al folto pubblico di docenti e di dirigenti scolastici di intervenire e dire la loro, anche se un unico coro è sembrato sollevarsi: la proposta del governo Renzi ha tutti i crismi dell’imbroglio e della fumoseria.
Una precaria ha lamentato ciò che in effetti differenzia i docenti dalle altre categorie di lavoratori: la mancanza di unità nei momenti di protesta, ricordando che le adesioni per esempio agli scioperi sono bassissime.
Interessante tuttavia è stato l’intervento della dirigente Altomonte che ha cercato di portare una parola di ottimismo nel largo schieramento di scetticismo sulla “Buona scuola”. Bisogna evitare, ha per lo più detto, le pregiudiziali e rimboccarsi le maniche anche perché per la prima volta i professori hanno la possibilità di dire la loro all’interno di una proposta di riforma che vuole migliorare la nostra istruzione, ingessata da anni ed a anni sottoposta a critiche e a modifiche blande, tutte a danno dei ragazzi e del futuro della nazione. La domanda è, spiega Altomonte: la nostra scuola va bene? I docenti possono essere valutati e vogliono essere valutati? È ancora governabile questa scuola? Si può ancora trascinare in questo modo così faticoso e stanco e pieno di contenzioso il carrozzone? Questo documento in effetti tenta di togliere una certa dose di fatale immobilismo che non consente alla scuola di trovare e dare il meglio di sé. Sicuramente si potrebbe dare e fare di più, ma come è noto, ha spiegato la dirigente, le risorse sono poche, cosicchè chiedere per esempio ai privati di intervenire, con determinate regole, non è da rifiutare, mentre l’obiettivo è quello di implementare nella nostra scuola più cultura, più azione educativa, cercando di trovare e sfruttare il meglio del documento.
Un saggio invito che anche il nostro portale accoglie, chiedendo quindi ai docenti di inviare, come ha precisato la direttrice Girgenti, le proprie proposte e le proprie critiche per essere pubblicate sul sito della Tecnica al fine di renderle di pubblico dominio e cercare così di modificare e suggerire proposte di miglioramento.
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