“La campagna di ascolto sulla scuola è partita. Vi prego, vi prego, vi prego: riempite il questionario. Visitate il sito labuonascuola.gov.it” attraverso cui “stiamo scrivendo il futuro dei nostri figli, facciamolo insieme. Migliaia di persone stanno leggendo le proposte del governo (c’è tempo fino al 15 novembre, ma voi fate veloci) e ci stanno incalzando con le loro idee. Fatelo anche voi. Fare le riforme precedute da una campagna di ascolto è una delle cifre di questo governo”: è davvero accorato l’appello del premier Matteo Renzi sulla sua enews per convincere gli italiani a dire la loro sulla bozza di riforma del settore istruzione.
”Sulla scuola, però – aggiunge – è ancora più importante. E tutte le volte che entro in una scuola, da Palermo a Ferrara, mi rendo conto che la mia priorità – prima di qualsiasi manovra, riforma, rottamazione – è restituire dignità e futuro alla scuola italiana. Mi date una mano? Il sito è labuonascuola.gov.it. Per il momento 23mila risposte al questionario su internet, oltre 150 dibattiti già organizzati nei prossimi due mesi, giornate di mobilitazione in quasi tutti i comuni. Sarà la più straordinaria riforma dal basso mai fatta in Italia”.
I numeri degli interventi, a dire il vero, non sembrano altissimi. Soprattutto perché alcuni alti rappresentanti del Governo, come il Ministro Giannini, avevano parlato di milioni di interventi. A distanza di tre settimane dell’avvio della consultazione, però, siamo ancora nell’ordine di qualche migliaio. La speranza è che le parole di Renzi riescano ad aggiungere qualche zero a quelle cifre poco confortanti.