Entrare nel Guinnes dei primati per rivendicare l’accesso all’istruzione per ogni essere umano: è questa l’iniziativa che a partire dal 21 aprile, fino a domenica 27, la Campagna mondiale per l’educazione – di cui fanno parte insegnanti, organizzazioni umanitarie e gruppi comunitari, sostenuti da associazioni e sindacati – metterà in atto per attirare l’attenzione sull’altissimo numero di individui privati delle nozioni minime scolastiche.
Alternandosi, in tutti i cinque continenti, verranno tenute centinaia di lezioni da mezzora ciascuna cercando così di stabilire il record di lezioni consecutive: ogni insegnante avrà anche il compito di invitare in classe un politico per chiedergli l’impegno fattivo a favore del raggiungimento degli obiettivi oppure, se il politico non sarà presente, di scrivergli una lettera e dei messaggi per sensibilizzarlo e per chiedere un impegno preciso.
Cinque le richieste della settimana-manifesto per l’educazione mondiale: la presa di coscienza dell’importanza di “un’istruzione di buona qualità”; l’indicazione del numero di persone ancora escluse dall’accesso all’istruzione; le ripercussioni dell’analfabetismo sulla vita delle persone.
La no-stop servirà anche ad attuare un’azione di sensibilizzazione e “insegnamento ai politici sull’importanza dell’istruzione e sulla necessità di prendere misure urgenti”; oltre che a svolgere un piano di lezione comune che coinvolga gli alunni di tutte le età e culture diverse ai quattro angoli del Pianeta.
Gli organizzatori del particolare evento citano qualche esempio: in Zambia, la misura media delle classi per insegnanti è di 64 alunni; in Liberia, nelle scuole primarie, 27 bambini per classe utilizzano lo stesso manuale scolastico mentre, in Kenya, Mozambico, Uganda e Tanzania, solo per fare qualche esempio, più della metà dei bambini di 11 anni studiano in classi sprovviste di libri scolastici. Ci sarebbero poi 750 milioni di adulti non ancora alfabetizzati e una donna su quattro ancora senza capacità di leggere e scrivere.
“Gli insegnanti – spiega Lucia Dal Pino, della Cisl Scuola –spiegheranno così, in classe, contemporaneamente in tutto il mondo, il senso e gli obiettivi dell’iniziativa (quella di iscriversi tra i record mondiali); spiegheranno l’importanza e la differenza tra una buona e una cattiva istruzione; informeranno sul numero di bambine, in particolare, bambini e adulti attualmente esclusi dai percorsi dell’istruzione”.
In Italia le scuole che hanno aderito all’iniziativa svolgeranno la loro lezione il 23 aprile: mercoledì “gli occhi di insegnanti e alunni – continua Dal Pino – saranno puntati proprio sui politici, sui rappresentanti delle istituzioni locali e delle pubbliche amministrazione. Del resto, nel 2000, a Dakar (Senegal), i governanti di 180 paesi si erano riuniti e avevano fissato sei obiettivi strategici”.
Tra questi, innanzitutto, la scolarizzazione di tutti i bambini e ragazzi del mondo entro il 2015 e il dimezzamento del numero degli adulti analfabeti attraverso la realizzazione di un programma di insegnamento per gli adulti. Ma, a otto anni da quel summit mondiale sull’educazione, i passi avanti realizzati sono stati molto pochi.