I derivati della cannabis, in base ai dati forniti dai principali organismi internazionali, costituiscono la prima drogad’abuso in Europa: 40 milioni di individui l’hanno utilizzata e in media, una persona su quattro, di età compresa tra i 15 ed i 34 anni l’ha provata.
L’Italia, in modo particolare, è il terzo paese dell’Unione Europea per uso di cannabis.
Un interessante articolo su stateofmind.it che specifica: nel nostro paese,tra il 2016-17, la cannabis è stata consumata da circa 24 milioni di persone con età compresa tra i 15 e i 64 anni, di cui 17,2 milioni con età compresa tra i 15 e i 34 anni. Tuttavia il consumo sarebbe in aumento per le aperture dei grow shop, le attività commerciali dove si può vendere la cannabis legale. Oggi si contano più di 600 punti vendita in tutta Italia, alcuni dei quali aperti giorno e notte.
Ma il punto nodale è:
quanti conoscono le reali conseguenze del consumo assiduo e reiterato di questa sostanza? Esiste un legame tra l’utilizzo di cannabise i diversi disturbi psichiatrici?
Rischi pesanti di disturbi mentali
“Il consumo di cannabissi è dimostrato essere associato ad un aumentato rischio di disturbi mentali, soprattutto nei soggetti vulnerabili, comprese le persone che hanno usato cannabisdurante l’adolescenza, , nei soggetti che in precedenza avevano sperimentatomi psicotici e in quelli ad alto rischio genetico di disturbi psichiatrici.
L’assunzione di cannabisinduce la comparsa di effetti psicoattivi che, generalmente, includono anche sensazioni piacevoli: calma, rilassatezza, euforia e emozioni amplificate. Tuttavia, alcuni soggetti possono sperimentare reazioni ben più spiacevoli e pure sintomi psicotici positivi e negativi, nonché deficit cognitivi analoghi a quelli della schizofrenia.
Gli effetti della cannabis sugli adolescenti
Alcuni studi, che hanno esaminato gli effetti del consumo di cannabisnegli adolescenti, hanno rilevato una forte correlazione tra l’uso della sostanza e l‘insorgenza di molti disturbi psichiatrici, come: psicosi da cannabis, depressione e attacchi di panico. Si è rilevato, inoltre, un alto rischio di insorgenza di ideazione suicidaria e di tentativi di suicidio.
Uno studio condotto in Svezia
In uno studio longitudinale, condotto in Svezia, su 50.465 maschi svedesi, il follow up condotto dopo 15 anni, ha rilevato che coloro che avevano cominciato a consumare cannabis a 18 anni avevano una probabilità due volte e mezzo maggiore, rispetto ai non consumatori, di ricevere una diagnosi di schizofrenia.
Concludendo, gli studi revisionati hanno dimostrato che glieffetti della cannabisa lungo termine sono spesso sottovalutati e che la maggior parte dei consumatori non conosce i pericoli che un uso/abuso reiterato può causare”.