Oggi la scuola é molto cambiata rispetto ad alcuni anni fà. Gli insegnanti non devono più “semplicemente” fornire agli studenti un bagaglio di conoscenze standardizzate, bensì, devono incoraggiare i ragazzi a sviluppare un corredo di competenze trasversali (o life skills). Tra questi tipi di abilità, un ruolo particolarmente importante, é rivestito dalla creatività.
Essa, solitamente, è associata all’idea che essa sia il frutto di processi rapidi ed inconsci; in realtà, invece, la creatività si sviluppa solo da una conoscenza e una progressiva informazione riguardo al tema trattato (Weisberg, 1999).
Nella vita reale la svolta creativa rappresenta il culmine di un intenso sforzo intellettuale o artistico che si é protratto per un lungo periodo di tempo. La capacità di generare il nuovo ha solitamente le sue radici in una padronanza eccellente del vecchio, anche se alla fine porta a ripudiarlo (Goldeberg, 2018). Essa é costituita da una componente vincolata e una non vincolata che si intrecciano.
Il neuroscienziato Goldeberg chiama questo processo vagabondaggio mentale pilotato. Esso si basa sul concetto matematico di bistralità, cioè, il fatto che un sistema è caratterizzato dalla transizione di due stati stabili che sono, dal punto di vista neurologico, l’iperfrontalità e l’ipofrontalità. La prima, si verifica durante la veglia ed é caratterizzata nelle persone dal fatto che la corteccia prefrontale manifesta (per la gran parte del tempo) una attività fisiologica più intensa rispetto al resto della corteccia; la seconda, si verifica durante il sonno ed é caratterizzata (invece) da una attività neuronale meno frequente.
Non é un caso, sentire dire ad una persona creativa “mi sono svegliato con la sensazione di aver avuto una intuizione che fino a quel momento mi era sfuggita” é molto frequente. Ma affinchè il vagabondaggio mentale riesca, esso deve essere preceduto da uno stato di iperfrontalità, cioè quel processo che si instaura quando abbiamo continuamente studiato ed approfondito un campo del sapere. Tradotto pedagogicamente: bisogna diventare bravi in campo del sapere, affinchè, si possano avere delle idee veramente creative.
Ovviamente, gli insegnanti non possono trasmettere “la scintilla creativa”. Essa non é il frutto di un lavoro intenzionale; ma, possono semmai favorirne, tramite gli opportuni strumenti, le condizioni che ne rendano possibile la realizzazione.
Poincaré ci spiega bene questo concetto”, i geni trovano soluzioni geniali non perché si dedicano alla ricerca della creatività, ma, perchè essi hanno menti che eccellano nei diversi campi del sapere”, compreso lo stesso Poincarè.
Tradotto: Netwon, scoprì la legge della gravità sì per caso, la mela che gli cadde sulla testa, cioè, mente dormiva; ma, non per caso fu proprio Lui e non qualcun altro, che riuscì a formularla, in quanto dedicò tantissime ore della sua vita allo studio della fisica.
Asteria Bramati
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