Anniversario importante quello che in questi giorni ha festeggiato la Caritas italiana, nata il 2 luglio 1971, per volere di Paolo VI. È l’organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per la promozione della carità che in cinque decenni ha operato in molti settori e aree di intervento, in Italia e nel mondo: dalla formazione alla ricerca, dalla vicinanza alle vittime di calamità naturali e conflitti alla ricostruzione, impegno per la giustizia sociale accanto ai più poveri ed emarginati. Particolarmente importante il ruolo svolto dalla Caritas per l’accoglienza di migranti e rifugiati, spesso in collaborazione con scuole, agenzie formative, università.
Il giubileo dei 50 anni della Caritas racconta la fatica quotidiana di operatori e volontari, molte volte a fianco di chi ha incontrato l’emergenza e questo secondo un modello di welfare generativo, per cui chi riceve solidarietà diventa a sua volta promotore di solidarietà verso famiglie e persone ancor più in difficoltà, innescando dal punto di vista educativo processi di vicinanza e di reciprocità che, come sottolineano alla Caritas, ha messo in raccordo mondi molto diversi.
Sin dalla sua fondazione l’organizzazione ha collaborato con scuole e università, per contribuire a diversi livelli alla crescita di valori come quelli della pace e della tolleranza, contro la povertà favorendo la presa di coscienza dell’Altro. Ad oggi la Caritas è attiva in diversi corsi e master universitari e post-laurea, dove collabora nella diffusione di esperienze, dati e azioni che possono formare i giovani delle nuove generazioni alla giustizia sociale e alla solidarietà. Un esempio tra i molti è quello della collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, dove si svolge un corso multidisciplinare di formazione su rifugiati e migranti, per la formazione di figure professionali esperte nel campo dei diritti umani e dei rifugiati. Vale anche la pena citare il progetto Corridoi Universitari, per favorire l’ingresso negli atenei italiani di giovani rifugiati, in particolare dall’Etiopia e anche Presidio, per la prevenzione dello sfruttamento di giovani e minori in ambito lavorativo.
I temi dell’accoglienza, dell’incontro tra persone e culture diverse, della giustizia sociale, della condivisione delle fragilità, fanno parte invece degli interventi e dei progetti della Caritas per la scuola, che è il luogo per eccellenza che, come sottolineano, offre la possibilità di esprimere il ruolo pedagogico dell’agire Caritas come impegno per le generazioni future. L’incontro attraverso la scuola con le nuove generazioni è una sfida che ci costringe e ci permette di confrontarci con la loro quotidianità, con i valori e le incertezze che la determinano.
Alla base della presenza della Caritas nel mondo della scuola c’è una fiducia nella persona e nelle sue potenzialità, bambino o adulto, genitore o educatore.
La presenza nel mondo della scuola vuole essere una testimonianza che si propone di promuovere, attraverso un’azione pedagogica, il prendersi cura di sé stessi con onestà e serietà, e degli altri con una caratterizzazione di apertura e solidarietà. Gli itinerari e gli interventi proposti rappresentano occasioni offerte per sviluppare alcune espressioni concrete di attenzione, di solidarietà, di rispetto reciproco e relazione.
A questo si aggiunge la pubblicazione di documenti e volumi sui temi dell’immigrazione e delle condizioni dei migranti, e in particolare l’annuario, che Caritas realizza e pubblica insieme con la Fondazione Migrantes, prezioso supporto per chi si occupa a diverso titolo delle migrazioni.
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