Il ministro Bianchi ha sbagliato a puntare tutto sulla formazione. Essa serve ma va ponderata: ci sta per esempio l’aggiornamento sull’informatica, quello sulla psicologia che non tutti all’università studiano e anche sulle nuove tendenze pedagogiche. Ma non dimentichiamo che la teoria deve essere legata alla pratica e ci sono insegnanti esperti che possono fare da formatori. Nella valutazione della carriera si deve tener conto non solo della formazione però, ma anche degli apporti dati all’organizzazione scolastica: tutor per docenti neoassunti, collaboratori del dirigente scolastico, funzioni strumentali, animatori digitali, tutte funzioni attualmente miseramente pagate con il FIS, ma che andrebbero retribuite in modo più decente in busta paga. La selezione per titoli ed esperienza sarebbe affidata al comitato per la valutazione degli insegnanti e questo darebbe spazio all’autonomia scolastica che è sacrificata al solito al centralismo ministeriale.
Eugenio Tipaldi
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