La carriera dei docenti è condannata ad una lenta progressione. Gli stipendi, con i rinnovi contrattuali, aumentano al lumicino: solo pochi euro per far fronte alle troppe esigenze della vita. Si è costretti a stringere sempre di più la cinghia e della valorizzazione economica tutti i Governi della Repubblica hanno sempre blaterato senza arrivare ad una sana e buona conclusione. Si continua a parlare degli stipendi europei, ma solo a chiacchiere e senza alcun fondamento.
Del lavoro quotidiano che svolgono gli insegnanti per formare ed educare le nuove generazioni non gliene frega niente a nessuno. La scuola continua ad essere sempre più considerata la “cenerentola” della Pubblica Amministrazione pur essendo il comparto più numeroso che svolge un delicato servizio alla Nazione. Ormai è subentrata la rassegnazione, la sfiducia nelle istituzioni dello Stato che non tutela i cittadini, ma li lascia al proprio inesorabile destino.
È inutile continuare a sperare che le buste paga dei docenti italiani si avvicinino a quelle dei colleghi europei. Questa è mera utopia. A remare contro è la scarsa considerazione sociale dei docenti che continua ad essere sempre più marcata, il deciso e puntuale sostegno dei sindacati della scuola e scelte politiche non appropriate.
Mario Bocola
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