Dai tribunali arrivano le conferme: la Carta docente spetta anche agli educatori. L’ultimo provvedimento che assegna 500 euro all’anno a chi nel mondo della scuola ne era rimasto privo, arriva dal Tribunale di Cassino che recupera 2.500 euro a vantaggio del ricorrente (difeso dall’avvocato Antimo Buonamano dello Studio legale BFI).
L’operato del ministero dell’Istruzione al riguardo sarebbe stato illegittimo, andando a discriminare certi lavoratori rispetto ad altri, privati del beneficio economico aggiuntivo della card.
Con sentenza n. 899/2022 del 16.11.2022, il tribunale di Cassino così ha statuito che “Appare indiscutibile la piena equiparazione del profilo professionale di educatore con quello di docente ad ogni effetto di legge; dunque, anche con riferimento alla cosiddetta formazione professionale e agli strumenti attraverso cui l’amministrazione provvede alla sua concreta erogazione in favore del personale scolastico.” Per tali ragioni il Tribunale ha quindi riconosciuto al ricorrente educatore il diritto a vedersi assegnata la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente per gli a.s. 2016/2017 e 2020/2021 per un totale di € 2.500.
Insomma, non si spiega il differente trattamento cui sono stati sottoposti gli educatori negli ultimi anni, alla luce del fatto che il personale educativo a norma di legge rientra a buon diritto nell’ambito della docenza. La funzione docente è intesa infatti come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità. Da quanto detto e dai primi orientamenti della giurisprudenza, c’è da aspettarsi quindi che la serie di ricorsi non si concluda con Cassino.
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