Categorie: Politica scolastica

La Cgil vuole fondere la protesta di Scuola e PA. Ma a docenti e Ata conviene?

“Estendere la mobilitazione della scuola a tutto il pubblico impiego”: l’intenzione è stata espressa da Mimmo Pantaleo, segretario generale Fl bc-Cgil.

“Dalle tante manifestazioni unitarie dei sindacati scuola che si sono svolte oggi (24 ottobre ndr), è venuta forte la richiesta di cambiare la pessima legge sulla scuola e di rinnovare il contratto nazionale. Le scelte del governo vanno in senso opposto”, ha sottolineato il sindacalista. Che in questo modo sembra aprire la porta allo sciopero unitario con tutta la PA del 20 novembre.

Perché, sempre secondo Pantaleo, “la legge di stabilità non stanzia le risorse per i contratti, non prevede interventi per superare le iniquità della legge sulle pensioni, non risolve le tante ingiustizie contro il personale Ata, colpisce il lavoro pubblico e il welfare a partire dalla sanità”.

E “nelle scuole la legge 107 del 2015 peggiora la qualità dell`offerta formativa, determina un clima di autoritarismo e messa in discussione dei contratti e delle leggi. Per queste ragioni” – ha concluso Pantaleo – la mobilitazione unitaria continuerà, generalizzando le lotte nella scuola e in tutto il pubblico impiego”.

 

{loadposition pof}

 

Viene da chiedersi se ai lavoratori della scuola converrà unirsi a quelli del pubblico impiego: prima di tutto perché docenti, Ata, Dsga e dirigenti scolastici costituiscono il comparto più grande della PA, quindi anche quello potenzialmente con più potere. Quindi, probabilmente, dovrebbe essere interesse dei comparti minori avere l’appoggio della scuola. E non viceversa.

In secondo luogo, vale la pena ricordare che la scuola è il settore statale decisamente più danneggiato: il blocco del contratto è stato avviato con un anno di anticipo, tanto che oggi la media degli stipendi di chi opera nella scuola è sotto il 30mila euro lordi annui, la più bassa della Pubblica amministrazione.

Poi, lo scorso luglio è arrivata la Legge 107, che applicando il merito previsto dal decreto legislativo 150/09 farà naufragare con ogni probabilità gli scatti di anzianità automatici. Che sono l’unica forma di carriera del personale scolastico. Poi ci sono i problemi delle assunzioni limitate a una nicchia di personale, con gli Ata totalmente esclusi, del merito “ristretto” a pochi lavoratori e deciso dal dirigente, delle tante deleghe concesse al Governo su temi centrali. Tutte prospettive che a maggio hanno portato a scioperare tre docenti e Ata su quattro.

Insomma, per chi opera nella scuola il problema non è solo quello di ottenere un aumento di 40 euro lordi al mese anziché 10. E magari cantar pure vittoria…

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Sostegno: classi di concorso fittizie che rendono più difficile il passaggio su materia

Salve, sono un docente di sostegno, di ruolo nella scuola secondaria e desidero far conoscere…

15/11/2024

Docenti idonei e precari con 36 mesi svolti, nuove regole per assumerli e indennità in arrivo? Pacifico (Anief): è ora di cambiare – INTERVISTA

Pubblicare le graduatorie dei candidati docenti risultati idonei ai concorsi, ammetterli a frequentare il corso…

15/11/2024

Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, il prof non può accettare regali o altre utilità dai genitori degli studenti

A volte capita, soprattutto per le festività natalizie, ma anche per altre particolari ricorrenze, che…

15/11/2024

Autonomia differenziata: per la Consulta la legge ha bisogno di diverse modifiche, ma il Governo esulta perchè la Corte non parla di incostituzionalità totale

La Corte costituzionale si è espressa sulla questione di legittimità costituzionale della legge n. 86…

15/11/2024

Omicidio Taranto, docente in pensione uccisa in casa. Il figlio confessa: “Le ho strappato il cuore”

Un fatto di cronaca nera sta scioccando il Paese: un uomo di 45 anni, ex…

15/11/2024

Personale ATA attribuzione posizioni economiche: domanda, eventuale preselezione, formazione con prova finale e graduatoria di merito

Il decreto 140/2024 nell’individuare per il triennio 2024/2027 i criteri di riparto riguardanti le posizioni…

15/11/2024