I dirigenti scolastici dovranno seguire almeno 18 “criteri” per scegliere gli insegnanti: otto riguardano i titoli da possedere, come il dottorato di ricerca e le abilitazioni, il resto è si rifà alle esperienze professionali come l’insegnamento con metodologia Clil o il tutoraggio dei colleghi immessi in ruolo.
Se tuttavia il preside ha ancora la facoltà di proporre i criteri per il passaggio dell’insegnante da ambito a scuola, la scelta vera avverrà proprio utilizzando i 18 indicatori fissati dal Miur. In ogni caso la sua proposta dovrà essere avallata dal collegio docenti benchè sarà comunque il dirigente ad effettuare le procedure di “selezione”, compreso il colloquio, dei professori per la copertura dei posti vacanti.
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Il collegio docenti dovrà tuttavia dare il suo parere entro sette giorni e quindi verrà pubblicato l’avviso con le competenze richieste, i criteri e le indicazioni per presentare la candidatura, mentre il docente che riceve più proposte potrà scegliere quale accettare.
Il prof invece che non riceva risposte o non ne accetti nessuna, si metterà alla discrezione dell’Ust che gli conferirà l’incarico triennale.
Le nuove procedure dovrebbero scattare da luglio, al termine delle operazioni di mobilità.