La Protezione Civile regionale siciliana, in una nota spiega che “gli avvisi di protezione civile riguardano separatamene il rischio idrogeologico e il rischio idraulico” e che “gli avvisi di protezione civile non contengono notizie dirette in ordine a livelli di piovosità”.
E poi ribadisce che “gli avvisi hanno sempre valore di previsione e non di certezza di accadimento, si ritiene che la chiusura delle scuole debba essere determinata esclusivamente sulla base dell’esame del rischio esistente sul territorio e, pertanto, dovrà essere valutato se i plessi scolastici sono ubicati, o se la viabilità che dovranno percorrere i loro fruitori ricade, su aree a rischio idrogeologico o idraulico.
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In tale situazione – conclude la nota della Protezione civile – potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche (ma anche di quelle lavorative e produttive) che altrimenti sarebbe assolutamente priva di necessità. La valutazione, fondamentale per determinare la sospensione delle attività, è in capo alle amministrazioni locali e più precisamente ai sindaci in qualità di autorità locale di protezione civile”.
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